Buon anno!
Buon Anno a tutti e a ciascuno dei nostri lettori. A quelli che hanno salutato il nuovo anno in una condizione di serenità e di pace. A coloro che il male soffrono nelle sue varie e multiformi espressioni: il male fisico negli ospedali, quello psichico nel chiuso delle case o nelle strutture assistenziali deputate. Buon Anno a chi vive nella precarietà delle guerre, tutte le guerre, con l’auspicio di ritornare presto a un recupero di serenità. L’anno che si è chiuso ci ha fatto partecipi, indiretti, di un conflitto nel quale c’è un invasore (la Russia) e uno Stato invaso (l’Ucraina); un conflitto che da tempo ha assunto delle dimensioni ben più ampie, sia per il coinvolgimento indiretto della Nato, sia per le conseguenze del conflitto in molti Paesi, specie in UE. Il conflitto in essere ha fatto dimenticare, purtroppo, altre guerre, con altrettanti popoli oppressi e calpestati, dai Curdi ai Palestinesi, passando attraverso una moltitudine di altre etnie dimenticate. Verso questi popoli l’attenzione è minore e minori gli interessi in gioco.
Buon Anno a chi è senza lavoro e non sa come garantire benessere e sostegno ai propri cari. Buon Anno a chi ha un lavoro precario e vive ogni giorno sotto la minaccia di perderlo. Buon Anno a chi vive – o meglio sopravvive – con un sussidio dello Stato, che il nuovo governo intende ridimensionare e cancellare. Buon Anno a ogni donna che lotta e combatte ogni giorno per affermare con fatica la propria dimensione pubblica, professionale e privata. Buon Anno agli insegnanti che, malgrado un trattamento economico inadeguato e per nulla gratificante, lavorano per trasmettere sapere e fiducia nel futuro ai nostri figli. Buon Anno al personale sanitario, malpagato, maltrattato, vessato, il cui lavoro quotidiano è dato troppo spesso per scontato, la cui carenza potrebbe presto farsi drammaticamente sentire. Buon Anno ai medici ultrasettantenni che trovano ancora la forza di dare la propria opera per un sistema al collasso, nel quale non si investe e non si incentiva. Buon Anno alle forze dell’ordine, a tutti coloro che vigilano per garantire sicurezza e rispetto delle regole. Buon Anno a Voi piccoli orfani dei tanti morti sul lavoro, che avete salutato i vostri genitori al mattino e li avete rivisti che non erano più in grado di parlarvi. Buon Anno a chi, ogni giorno, in terra e in mare, spende la propria opera per salvare vite umane, strappandole a morte certa. Buon Anno a chi ha la responsabilità di decidere se accogliere o meno chi fugge da fame e guerre. Buon Anno a chi ha l’onere e l’onore di rappresentare l’Italia nel mondo, con l’augurio di riuscire a dare sempre un’immagine pulita e di cui essere fieri.
Buon Anno a chi, malgrado tutto, crede nell’uomo e nella sua capacità di riscatto. Buon Anno ai preti di periferia, che, al pari dei soldati in trincea, si adoperano per vedere Cristo in ogni uomo, specie in quelli più disperati. Buon Anno a tutti noi, con la speranza e l’augurio di lasciarci alle spalle tutto il male e le paure degli ultimi anni.
Buon Anno a tutti noi!
Massimo Conocchia