Al congresso Pd, sostegno a Paola De Micheli

Al Congresso del PD ho deciso di sostenere a Segretario nazionale l’ex ministra Paola De Micheli.
La mia è una scelta che ha una duplice motivazione: valorizzare alcuni contenuti che costituiscono dei veri punti fondanti per l’identità ed il profilo politico-programmatico; sottolineare la necessità di una discontinuità nella forma in cui è stato finora organizzato il partito.

Attraverso il sostegno a Paola De Micheli intendo affermare, innanzitutto, le ragioni di un diniego all’ipotesi dell’autonomia differenziata, inteso come principio di un forzato federalismo tra Stato e Regioni: il trasferimento di ulteriori funzioni e risorse finanziarie alle Regioni senza che siano stati garantiti eguali livelli essenziali delle prestazioni per i servizi, genera disparità tra i diversi territori. In particolare, il mantenimento del criterio della spesa storica per il riparto dei fondi alle Regioni accentua il gap tra le aree forti e quelle deboli del Paese. Il contrasto all’autonomia differenziata è una condizione necessaria per garantire l’universalità di diritti primari quali sanità, formazione e mobilità.
Il sostegno a Paola De Micheli è una scelta meridionalista. Non si può archiviare e non dare valore e riconoscimento all’impostazione che ha dato al piano delle opere infrastrutturali quando ha ricoperto il ruolo di Ministro. Ha investito nel Sud, sia nella programmazione ordinaria del bilancio dello Stato e sia nel PNRR con la quota di investimenti più alta degli ultimi cinquant’anni. La stessa scelta di finanziare l’Alta Velocità ferroviaria, ma anche quella della previsione di un finanziamento per l’ammodernamento dell’intero tratto calabrese della S.S.106, non ha riscontro nell’azione di nessun Ministro dell’Italia repubblicana. Anzi, non si può non denunciare il rischio che l’attuale Governo di centrodestra possa ritardare o addirittura, di fatto, annullare il finanziamento dell’Alta Velocità finalizzato alla Calabria.
Quella di investire sul Sud per Paola De Micheli è stata una scelta di contrasto alla diseguaglianza territoriale, ma anche e soprattutto una via per unire il Paese e fare del Mezzogiorno una risorsa primaria per la crescita economica e sociale dell’Italia intera. Una scelta che nello stesso gruppo dirigente nazionale del PD non trova ancora piena cittadinanza.
In sostanza, condivido, attraverso il sostegno a Paola De Michele, una scelta dal carattere riformista, meridionalista e fortemente innovativa per la stessa “forma partito”.
La scelta congressuale a favore di Paola De Micheli vuole essere il modo per manifestare piena condivisione della proposta di riorganizzare il partito, non più in base al sistema centralistico delle correnti ma attraverso la valorizzazione delle rappresentanze territoriali: passare da una struttura verticistica piramidale correntizia, ad una organizzazione costruita su base federativa orizzontale, affermando prima di tutto la centralità delle realtà comunali.

Pino Capalbo, sindaco di Acri

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