Paolo Algieri ci ha lasciato…

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      Il caro Paolo se n’è andato in silenzio lasciandoci con la bocca amara; non lo incontrerò più nei pressi del cenacolo di Germinal, dove quasi sempre ci si incontrava desiderosi di scambiarci giudizi e impressioni su tutto quello che era accaduto per il mondo negli ultimi giorni in cui non ci si era visti.

La compagnia di Paolo Algieri mi era particolarmente gradita da sempre per il suo acume, per la sua intelligenza non comune, che era resa ancora più pregiata da una memoria sbalorditiva, una memoria che gli consentiva di recitare interi passi di vaste letture frequentate lungo la sua non breve esistenza.

Giovanissimo era emigrato a Milano, dove aveva trovato lavoro nella grande industria chimica della SNIA come tecnico specializzato, dopo avere seguito con estremo interesse e ottimi risultati corsi di formazione, che ne avevano fatto un quadro di grande affidabilità nell’ambito del ciclo produttivo; quando con lui si parlava di quegli anni lo sentivi descrivere i vari processi produttivi con grande proprietà di linguaggio come un esperto conosci-tore dei fondamenti della chimica industriale e dei suoi vari derivati.

Ma Paolo non sapeva solo parlare di chimica, che lo portava a inorgoglirsi del fatto che un suo amato nipote fosse diventato ricercatore proprio della medesima disciplina all’Unical; da lettore assiduo si interessava di tutto perché aveva una vera passione per la cultura.

Con lui ho perso un altro pezzo importante delle mie radici, un amico che era uno dei punti di riferimento; con il quale in ogni circostanza  era sempre un piacere stare insieme.

Addio Paolo! Ai familiari un abbraccio.

Vincenzo Rizzuto

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