Terrae – Mostra di ceramiche al museo Maca
Con la mostra che il MACA_Museo Arte Contemporanea Acri ospita da Sabato 1 Ottobre, ci vuole una premessa. Acri sarà uno dei luoghi privilegiati della ceramica e diventerà il centro del mondo della ceramica.
La mostra intende candidare la città come referente di alto profilo tra le mostre ceramiche nazionali e internazionali. Il progetto intende essere referente di un territorio, quello calabrese, che ha un retaggio storico
importante. La Calabria ha la ceramica nel sangue, anche ora che non si sentono più gli odori acri di forni e fabbriche. All’ombra delle ciminiere, che segnano ancora il paesaggio urbano, continua a vivere un patrimonio di conoscenza che ha poche uguali. Alla ceramica, Acri, debitrice di un passato glorioso, sta dedicando una nuova attenzione. TERRAE è una 4 mostre di scultura contemporanea _ Novecento, Contempora, Planetarium, Troya.
Materia. La ceramica è una materia antichissima. La sua scoperta, forse del tutto casuale, si perde nei giorni della storia. Una storia semplice ma di rilevanza notevole. Un fuoco acceso sulla terra bagnata dalla pioggia. E l’argilla si è subito consolidata. Un pezzo di argilla concava ha dato la misura della scoperta. E questo,
probabilmente in contemporanea, in tutto il mondo. In tutte le civiltà. Vien subito da pensare che la ceramica unisce tutti i popoli. Semplice. Poi la laboriosità e la costanza di alcuni hanno reso questa materia
indispensabile.
Le Mostre. Nella mostra vediamo di trarre alcuni significati da queste considerazioni iniziali. Si tratta in fondo di oggetti d’uso: i piatti. Quelli grandi, che nella storia servivano per abbellire le case e raccontare le storie. Si chiamavano piatti da parata. Poi ci sono le sfere.
L’evento ruota attorno all’idea di “oggetto narrante”, riunendo artisti, differenti per generazione e maturazione
culturale, che lavorano sul mettere in contrasto e in relazione; oggetto quotidiano e l’oggetto; arte con l’obiettivo di dare vita ad un dispositivo che stimoli possibili narrazioni o che si faccia contenitore di esperienze.
Novecento. I più grandi artisti del Novecento – osiamo dire che questa mostra li racchiude proprio tutti – hanno usato come supporto per dipingere. Come se fossero tele inusuali. Ne sono uscite opere di eccezionale valore, creando un ambizioso progetto culturale a favore dell’arte italiana, sia a livello nazionale che internazionale.
Contempora. La partecipazione di artisti contemporanei in questa rassegna, ha suscitato una mission alla mostra. Un’occasione di avvicinamento ad artisti di generazioni e poetiche ispiratrici differenti, scelti per la capacità del loro lavoro di incuriosire, provocare piacere estetico, attivare attenzione, intrigare la mente o testimoniare in modo originale lo spirito del tempo moderno. Taluni giocano con la luce e le sue vibrazioni ottiche o tracciano segni o plasmano la materia o inventano architetture spaziali. Altri danno vita a forme di disegno con calligrafica precisione: un nuovo ornato o un arabesco stilizzato.
Planetarium. Un’unica grande, enorme, installazione. Sfere il cui tema è quello di raccontare la Terra, malata, per nostra mano. Lanciare un appello ecologista, ci è sembrato utile e doveroso. Ogni artista ha creato la propria Terra, dove emerge il senso del rispetto e amore per la natura che accompagna l’immenso lavoro compiuto. E’ questo “rispetto” che ci ha colpito e che ha costituito la spinta per pensare a questa nuova esposizione e a riflettere a più largo raggio. All’appello, quaranta artisti in rappresentanza dei propri territori e ciascuno con la propria sensibilità e notevole capacità tecnica. Si è trattato, non di presentare tante opere individuali, ma di realizzare un’unica grande installazione, di notevole impatto scenografico.
Siamo ormai abituati a dare tutto per scontato senza ricordarci quanto è bello passeggiare a piedi nudi sull’erba e scavare nella terra sporcandosi le mani. Così puoi immaginare di plasmarla, trasformarla, cuocerla, colorarla: realizzare un’opera.
Troya. In questo tempo di guerra, ne raccontiamo la versione mitica, ma che ben si adatta ai tempi nostri. La mostra è un viaggio tra creature arcaiche e mitiche. Figure di imponenti guerrieri o femminili dalla silhouette delicata, figure alate e cavalli dal profilo elegante si stagliano entro uno spazio bidimensionale. Idealmente la mostra si è allargata ad un itinerario di grande suggestione. Il visitatore è invitato a intraprendere un viaggio dentro la storia.
Luogo. Il MACA, è ormai sede naturale delle mostre d’arte contemporanea. Partecipiamo ad eventi di tal natura e ci impegneremo per allargare i rapporti con il territorio che permettano di ampliare le conoscenze su usanze e costumi dei luoghi di appartenenza. Progetti avveniristici? Non crediamo, basta solo allargare le menti e guardare con attenzione la realtà in cui si opera.
Museo Maca