Il mio politico ideale
In questo periodo di interminabili discussioni inerenti al mondo della politica, per via delle dimissioni di Draghi, la delicata situazione all’estero, le imminenti elezioni di settembre, non ho potuto fare a meno di pensare a quale sia il profilo del mio politico ideale.
Immediatamente sono stata assalita da tante domande: quali caratteristiche dovrebbe possedere un politico affinché i cittadini lo apprezzino? Umiltà? Professionalità? Altruismo? Impegno? Capacità di problem solving? Attenzione per le generazioni future? E’ difficile rispondere.
Poi, ho pensato a questo: la politica che vorrei è fatta di valori condivisi dal popolo, come trasparenza, etica, fiducia, responsabilità, partecipazione e coinvolgimento. E come il popolo, anche il politico è un uomo e, come tale, non è perfetto. Non può esserlo. Noi tendiamo a criticare molto i nostri politici, ormai è un vizio tutto italiano, ma sapremmo davvero fare di meglio?
Tuttavia, nonostante l’umanità e i mille difetti che una persona può avere, un politico, secondo il mio punto di vista, dovrebbe presentare almeno dei requisiti basilari:
- una fedina penale pulita
- vorrei un politico preparato al compito assegnatogli, possibilmente laureatoche sappia una lingua straniera e che conosca altri paesi e altre culture
- dovrebbe essere in grado di creare ricchezza e distribuirla nel modo più equo possibile
- dovrebbe essere compassionevole, gentilee più vicino alla gente
- vorrei un politico più attento a quello che farà dopol’elezione, che non si preoccupi delle percentuali e delle promesse impossibili.
Mi piacerebbe vedere dei politici che raggiungono le loro cariche per meritocrazia e non per “simpatia” o nepotismo. Vorrei che conoscessero tutti la Costituzione Italiana, in modo da rispettare sempre i suoi contenuti e tutti gli sforzi che sono stati affrontati per scriverla.
Infine, i politici che vorrei vedere da settembre in poi dovrebbero investire su ambiente, energia alternativa, scuola ericerca. Il presente è importante, ma il futuro lo è ancora di più. Oggi la crisi climatica è al centro dei discorsi di tutto il mondo e l’Italia dovrebbe mettersi in prima linea nel cambiamento. I nostri giovani hanno bisogno di un’istruzione più attenta ai loro bisogni, abbandonando i vecchi metodi di insegnamento, pagando meglio i docenti affinché svolgano il loro mestiere con passione, servono sussidi dallo Stato per mandare i bambini a scuola e consentire alle famiglie di far continuare gli studi ai figli.
Pensando agli amministratori della città di Acri, vorrei che ciascuno di loro sentisse il desiderio autentico di essere utile alla comunità e avesse una giusta considerazione del denaro e la conoscenza della vita della “gente comune”. Sarebbe bello se una sera tutti noi, politici e cittadini, ci trovassimo alla villetta Comunale, cuore pulsante della nostra comunità, per raccontarci le nostre storie, le nostre richieste e trovare una soluzione insieme per stare meglio.
E’ vero, sembra un’utopia, ma potrebbe essere un’ottima iniziativa per parlare seriamente dei bisogni di tutti, politici e cittadini. E’ impossibile!!!. Tuttavia, credo che un maggiore sforzo di mutuo ascolto sia l’ideale per superare le incomprensioni.
I cittadini dovrebbero informarsi meglio sulle questioni politiche senza pregiudizi, con buon senso e impegno, mentre, dal canto loro, i nostri amministratori dovrebbero comprendere davvero i bisogni delle persone.
A pensarci bene, la verità è che il mio politico ideale in questo momento non c’è. Sarà un periodo di sconforto e sfiducia, ma non riesco sinceramente a vedere un barlume di speranza in questo periodo storico.
Elena Ricci