Una scelta matura dell’elettorato

Il 25 settembre 2022 l’elettorato sarà chiamato al rinnovo del Parlamento della Repubblica.

Le elezioni si terranno in un quadro di ridimensionamento del numero dei parlamentari, passato, con la legge costituzionale n. 1 del 2020, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi.

In termini istituzionali, nella conclusa legislatura, la XVIII, si sono succeduti 3 governi: dal 1 giugno 2018 al 4 settembre 2019 il 1° Governo “Conte”; dal 5 settembre 2019 al 12 febbraio 2021 il 2° Governo “Conte”, dal 13 febbraio 2021 al 21 luglio 2022 il Governo “Draghi”.

Il dato ha rappresentato, in termini essenziali e dal punto di vista politico, l’indice di una chiara instabilità istituzionale, dovuta a scelte con le quali le varie forze garanti della nascita dei diversi governi, hanno trovato lo loro sintesi, non sulla base di una omogeneità di un sistema valoriale e di principi, ma su esigenze di natura programmatica rese necessarie dal bisogno di assicurare, in alcuni casi in situazione emergenziale, una direzione governativa al Paese.

Durante le varie fasi, sono emersi diversi ostacoli, tra i quali la pandemia, che hanno generato un governo di larghe intese, naufragato in una crisi estiva, della quale ancora non si è ben compreso il senso della sua effettiva ragione e consistenza politica.

Appare fondamentale che, nello stato attuale, in cui si stanno delineando gli schieramenti politici di area, l’auspicio sia quello di un esito elettorale che assicuri un futuro di stabilità governativa.

Questa necessità, legata, non solo ad un fondamentale bisogno storico delle istituzioni repubblicane, ma anche ad una grave situazione economica e sociale, conseguente all’emergenza sanitaria ancora in atto ed agli avvenimenti bellici, il più recente quello che vede coinvolta l’Ucraina, rischia di essere frustrata dall’attuale legge elettorale che si è dimostrata incapace di garantire solide e durature maggioranze.

Sarebbe stato opportuno presentarsi alle urne con nuove regole elettorali ma, singole velleità opportunistiche delle forze politiche ed il precipitarsi della crisi di governo, hanno reso tutto questo evidentemente e chiaramente impossibile.

Un sussulto di maturità elettorale potrebbe, però, sbocciare tra gli elettori.

Se gli stessi, infatti, riuscissero ad esprimere quel consenso, frutto della loro intima e convinta adesione ad un insieme di idee e di principi compatti politicamente, manifesterebbero quel bisogno, ormai impellente, di delineare un quadro istituzionale su base bipolare, che vede fronteggiarsi due schieramenti, espressione questa di una democrazia moderna e sicuramente sana.

Il sistema politico, responsabilmente, non potrebbe non tenere in considerazione la libera e matura scelta dell’elettorato, alla quale ne dovrebbero conseguire tutte quelle riforme istituzionali, decantate negli anni e mai realizzate per mera opportunità, capaci di assicurare, finalmente, governi stabili e duraturi nel tempo funzionali alla realizzazione dei programmi elaborati.

Vedremo se questo auspicio si realizzerà, altrimenti, saremo condannati ad un orizzonte nel quale le crisi politiche ed i connessi aggiustamenti di governo saranno, ancora una volta, la costante della vita politica e parlamentare del paese.

Angelo Montalto

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