Ognuno ha quel che si merita

Poche ore ormai al grande giorno. Poi toccherà ai cittadini decidere le sorti della città per i prossimi 5 anni. Non vivendo ad Acri, ho “assistito” ai vari comizi grazie ai social. È bastato poco per trarre delle conclusioni. Dalle piazze e sui social non sono mancati i “complimenti” verso i diretti avversari, molte volte andando anche fuori le righe mettendo in evidenza il livello dei candidati. A mio avviso, direi una campagna elettorale di basso livello, del resto, non potevamo aspettarci altro. Lo dimostra la mancanza di coerenza da parte di chi è stato una vita al servizio dell’udc ed ora lo ritroviamo a fianco del sindaco uscente. Non fanno meglio quelli che invece esultavano 5 anni fa sul palco di Pino Capalbo, ed ora invece li ritroviamo mascherati dietro delle liste civiche insieme agli amici del centro destra. Anche loro mascherati. Una bella insalata mista quella del candidato a sindaco Zanfini, che tra le altre cose si propone come “nuovo”, ma di nuovo ha ben poco. Chi ha una buona memoria sicuramente ricorderà. Tutto ciò, cancella completamente l’ideale politico, quell’ideale per il quale qualcuno si era battuto.
Quello che per me ha vinto e che continua a vincere, ormai da più di 20 anni, è il Prof. Bonacci. Ha vinto 5 anni fa e, se vincerà di nuovo la coalizione di Pino Capalbo, per l’ennesima volta sarà lì ad occupare la sua poltrona. Lui è il vero campione.
Con questi presupposti, lo scenario che si prospetta non è dei migliori. Il compito che spetta ai cittadini è quello più difficile. Ma sarà importante assolvere il proprio dovere. Sarà importante non rimanere a casa. Quello che mi auguro e che chi andrà a governare la nostra cittadina si batterà per il rafforzamento del sistema emergenza/urgenza del nostro territorio. Non abbiamo bisogno di chiacchiere e di reparti covid fatiscenti. Abbiamo bisogno di risposte. Abbiamo bisogno di garanzie per la salute dei cittadini. Quello che mi auguro è che tutti i cittadini acresi possano fare la doccia quando lo desiderano. Non c’è “uscita dal dissesto finanziario” che ci salvi se in una comunità a mancare sono un bene primario come l’acqua ed il diritto alla salute che viene garantito a mala pena. Loro possono raccontarci ciò che vogliono, ma la realtà è questa. Quello che mi auguro è che Acri torni a risplendere, torni ad essere riferimento per chi confina con noi e non solo. Mi auguro che davvero possa cambiare qualcosa, altrimenti, per l’ennesima volta dovrò dare ragione al mio prof. che sempre ripeteva: “ognuna ha quel che si merita”.

Marcello Perri

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