Proprietà e benefici dei ravanelli
Fin dall’antichità, oltre che come alimento molto apprezzato, i ravanelli erano utilizzati anche nella medicina popolare per risolvere alcuni malesseri, quelli digestivi o disintossicanti di lieve entità. Ma anche problemi più seri: infezioni microbiche o di natura infiammatoria delle vie urinarie, delle vie biliari e del fegato.
Inoltre, venivano anche indicati come alimenti afrodisiaci e, nella tradizione erboristica tedesca, come rimedio per l’insonnia.
Ancora oggi è utilizzato come rimedio per l’eliminazione dei depositi di grasso, di muco e come diuretico dell’acqua in eccesso nei tessuti, nonché come drenante del fegato e dei reni. Risulta efficace anche come:
- antisettico.
- Antirachitico.
- Antiscorbutico
- Eupeptico.
- Utile nelle inappetenze.
- Antifermentativo intestinale.
Oggi si è avuta conferma di molte delle osservazioni empiriche. Ad esse si sono aggiunte scoperte sulle proprietà dei ravanelli di grande interesse per il futuro farmaceutico, soprattutto per il loro contenuto di metaboliti secondari, come:
- Glucosinolati.
- Isotiocianati.
- Polifenoli.
Attività antiossidante e antinfiammatoria
Le radici e le foglie dei ravanelli hanno una composizione ricca di antiossidanti.
Se si confrontano con le radici, le foglie hanno livelli più elevati di
- Proteine.
- Calcio.
- Acido ascorbico.
Mentre il contenuto totale di fenolo risulta due volte più alto nelle foglie rispetto alle radici, il che corrisponde alla loro capacità di eliminare i radicali liberi.
Uno studio ha individuato diverse forme di costituenti polifenolici nei tessuti, sia nelle radici che nelle foglie. Le foglie hanno registrato livelli di flavonoidi quattro volte superiori rispetto alle radici.
Quindi, la parte frondosa dei ravanelli può essere considerata un’ottima fonte di composti bioattivi con potenziali antiossidanti.
Attività epatoprotettiva
I composti solforati sono molecole presenti in notevole quantità nel ravanello. Svolgono un importante ruolo a livello epatico, aiutando il fegato nel processo di detossificazione.
Gli effetti epatoprotettivi dell’estratto di ravanello sono stati registrati in varie ricerche.
Gli studi suggeriscono che il possibile meccanismo alla base degli effetti epatoprotettivi resi dal ravanello potrebbe essere dovuto alla facilitazione della via antiossidante, intervenendo nel miglioramento dello stress ossidativo e aiutando nella regolazione dei geni associati all’infiammazione e alla citoprotezione.
Anche l‘ingestione di succo di ravanello fresco ha ridotto l’epatotossicità indotta, prevenendo la perossidazione lipidica e migliorando il sistema di disintossicazione del fegato.
Azione anticancro dei ravanelli
Sembra assodato che l’ingestione di verdure crocifere comporti benefici significativi di chemio-prevenzione grazie alla presenza di metaboliti secondari, come i glucosinolati, che sono molto noti per le loro proprietà antitumorali.
Diversi studi hanno registrato gli effetti antiproliferativi degli isotiocianati, ovvero le forme idrolizzate dei glucosinolati, in diverse forme di cancro.
Tumore al colon
La presenza di sostanze fitochimiche bioattive, come il sulforafano e il sulforafene, nell’estratto di ravanello ha indotto l’apoptosi nella linea cellulare del cancro del colon, lasciando intatte le cellule normali.
Inoltre, tali composti bioattivi hanno stimolato gli enzimi preposti ad aiutare l’organismo nella disintossicazione degli agenti cancerogeni.
Tumore al seno
L’estratto aereo di ravanelli ha indotto attivamente citotossicità in alcune linee cellulari di cancro al seno.
Inoltre, ha inibito determinati recettori ed espressioni genetiche che giocano un ruolo importante nello sviluppo tumorale, dimostrandosi una fonte preziosa per la ricerca verso nuovi farmaci antitumorali.
Effetti antidiabetici
L’uso di estratti di ravanello nei trattamenti di disturbi digestivi o legati allo stomaco sin dai tempi antichi ha fornito un indizio per la presenza di sostanze fitochimiche con proprietà antidiabetiche.
L’estratto idrosolubile di ravanello ha mostrato proprietà ipoglicemiche dovute alla presenza di polifenoli simili all’insulina o composti inibitori del glucosio.
Diversi studi hanno registrato gli effetti antidiabetici del ravanello nell’ambiente in vitro e in vivo. La natura antidiabetica degli estratti di ravanello può essere dovuta a vari meccanismi:
- regolazione degli ormoni correlati al glucosio.
- Prevenzione dello stress ossidativo indotto dal diabete.
- Bilanciamento dell’assunzione e dell’assorbimento del glucosio.
Oltre alla regolazione del metabolismo del glucosio, l’attività antiossidante del ravanello ha prevenuto lo stress ossidativo indotto dal diabete.
Un altro importante composto antiossidante, il sulforafano (isotiocianato), induce la produzione degli enzimi antiossidanti e mantiene l’equilibrio redox in caso di stress ossidativo.
Inoltre, il contenuto di metaboliti nutrizionali e secondari dei ravanelli può essere variato utilizzando diversi metodi di elaborazione per il consumo.
Attività antimicrobica e antibatterica
Le foglie e soprattutto le radici del ravanello sono ricche di glucosinolati dal notevole potere antibatterico e antibiotico.
Sono proprio questi composti a conferire la caratteristica piccantezza e sapore al ravanello, che si sprigiona solo nel momento in cui questa molecola viene trasformata dall’azione degli enzimi prodotti dalla stessa pianta in isotiocianati.
Gli isotiocianati vengono rilasciati come forma di difesa dalla pianta a seguito di un danno, causato ad esempio da frantumazione, cottura o dalla masticazione.
L’enzima coinvolto nella idrolisi dei glucosinolati è la mirosinasi, una glucosidasi presente sia nelle cellule vegetali sia nei batteri che compongono la flora batterica dell’intestino umano. L’azione della mirosinasi fa sì che i glucosinolati si scindano in glucosio e un aglicone labile, il quale viene poi trasformato in isotiocianato.
Gli isotiocianati sono ottimi antinfiammatori e antibiotici naturali. Utilissimi per contrastare influenza e raffreddore. Inoltre, rappresentano validi alleati contro le infiammazioni delle vie aeree e urinarie causate da una serie di agenti microbici.
Antonia Cassavia
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