Questione scrutatori, non si scada nel clientelismo

La questione “scrutatori” è l’ennesimo banco di prova per dimostrare da quale parte si vuole stare: da quella del condizionamento, e dunque della alterazione della par condicio elettorale e dell’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dalla macchina amministrativa per condizionare, a proprio vantaggio, la volontà popolare, oppure, come hanno sempre fatto i consiglieri di opposizione, quelli che oggi sostengono il candidato sindaco Natale Zanfini, dalla parte della  imparzialità e della correttezza politica. Privilegiare il criterio della “nomina” rispetto a quello del “sorteggio” significherebbe perseverare con i metodi clientelari, con l’aggravante che questa volta i consigliere di maggioranza uscenti, tutti candidati, lo farebbero per proprio tornaconto elettorale. La delicatezza del momento impone alla Commissione di individuare il criterio più neutro possibile, che non può che essere quello del “sorteggio”. Le elezioni si vincono con il “consenso” e non con l’accaparramento dei “consensi”. È arrivato il momento per dimostrare con i fatti, almeno in questa occasione, di voler stare dalla parte dei cittadini e della legalità.
Maurizio Feraudo
Consigliere comunale

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