Emozioni

La scuola è un mondo complesso, la pandemia ha creato situazioni emergenziali e oggi molti, più o meno, sono scontenti di come vanno le cose. La scuola è tesa tra emergenze progettuali, riforme, incertezze, regolamenti che rischiano di mettere in ombra il suo compito di luogo vitale dell’apprendimento. Vige nella scuola una pluralità degli stili educativi e l’autonomia scolastica ha aumentato questa eterogeneità.

Ma a scuola come circolano le emozioni? L’apprendimento è stato comunemente praticato esclusivamente in termini cognitivi e motivazionali, mentre le emozioni sono state viste spesso come fattori secondari o addirittura come ostacoli all’apprendimento, quasi debolezze da contrastare e tenere lontane dall’orario scolastico.  Molte ricerche mostrano invece il ruolo centrale delle emozioni e dei sentimenti nei processi di apprendimento. 

La vita scolastica è fatta solo di emozioni.  Molti, tra docenti e studenti, vivono la scuola in un clima di incertezza e diventa importante non sottovalutare l’impatto emotivo in quanto l’apprendimento se non è accompagnato da un’attenzione all’espressione e all’ascolto delle emozioni risulta essere inefficace. L’educazione socio-emotiva non è ancora parte integrante dei curricula ma sono già molti in Italia i progetti a questa finalizzati. Fragilità individuali, comportamenti a rischio, inadeguatezza alla socializzazione emotiva contribuiscono al clima quotidiano delle classi ma quanto gli insegnanti operano e collaborano tra di loro per gestire creativamente e positivamente queste situazioni?

I bambini e gli adolescenti appaiono vulnerabili, a volte non pronti a gestire relazioni emotive interpersonali con compagni e docenti e molti di loro sono ancora impreparati a confrontarsi con insuccessi e frustrazione.

A scuola è richiesto agli insegnanti di formare studenti emotivamente competenti poiché è importante per i più giovani saper riconoscere e decodificare le proprie emozioni e quelle degli altri, essere capaci di esprimere i propri vissuti emotivi, comprendere le cause che scatenano alcune emozioni e imparare a far fronte a ciò che si prova con comportamenti adeguati.

Forse nelle scuole sono ancora pochi gli insegnanti preparati a incorporare le emozioni nel tessuto delle relazioni di insegnamento/apprendimento eppure sappiamo bene che l’apprendimento passa solo attraverso le emozioni. Nella scuola dell’infanzia e nelle scuole medie questo aspetto è più centrale e praticato mentre nelle scuole secondarie (e poi all’Università), che spesso mettono al centro le materie e le discipline, le emozioni vengono gestite spesso o nell’alveo della disciplina individuale o sono messe in ombra, eppure queste agiscono sempre, in ogni momento, in ogni sguardo. La scuola è un lavoro emotivo quotidiano, non bisogna smettere di imparare a farlo.

Assunta Viteritti

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