Se ne va Raffaele Cofone, una vita con falce e martello
Se n’è andato stamattina, nella sua abitazione a Montagnola, Raffaele Cofone.
Aveva 77 anni, quasi tutti dedicati a coltivare un ideale, che aveva un colore preciso: il rosso.
Si diceva comunista, con l’orgoglio di una identità che in molti hanno tradito e altri vilipeso.
Raffaele Cofone era uno degli ultimi compagni, di quelli che ci credevano per davvero, ed è per questo che negli ambienti della sinistra cittadina godeva di una certa considerazione e di una immensa stima.
Ha fatto per anni il minatore, mestiere duro che gli ha trasmesso la scorza coriacea di chi si batte instancabilmente per i diritti dei lavoratori, non solo nel partito, ma anche nel sindacato. Nella Cgil, per l’esattezza.
Non c’era 25 aprile o I maggio che non sistemasse il tricolore in bella evidenza all’esterno della sua abitazione. Così come, ai comizi con la falce e il martello, non era insolito vederlo coperto con la bandiera rossa.
Quella cultura oggi ha perso un pezzo della sua identità, che si manifesta attraverso testimonianze concrete e si materializza negli atteggiamenti, oltre che nell’astratto di valori e ideali.
Le esequie di Raffaele Cofone verranno celebrate domattina, alle ore 11:00, in Basilica.
Piero Cirino
Io non ho conosciuto il compagno Cofone ma è sempre dolore quando un personaggio come Raffaele ci abbandona