Dalla parte delle bambine 

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“Dalla parte delle bambine” è un libro che ha avuto molta risonanza, scritto dalla pedagogista e sociologo Elena Giannini Bellotti pubblicato da Feltrinelli nel 1973. Una studiosa dalla parte delle ragazze, ha diretto la prima scuola Montessori in Italia. Il testo, che ha segnato un’epoca, indaga l’identità femminile come determinata dall’educazione sociale. Analizza come la società costruisce le differenze tra femminilità e di mascolinità, due tratti presentati come caratteristiche naturali, innate e istintive ma che in realtà sono “fabbricate” dall’ambiente culturale in cui si è immersi. 

Così scrive l’autrice:

“Il maschio spacca tutto è accettato, la femmina no. La sua aggressività, la sua curiosità, la sua vitalità spaventano e così vengono messe in atto tutte le tecniche possibili per indurla a modificare il suo comportamento”.

E poi ancora:

“I talenti delle donne vanno smarriti nella fatica quotidiana di pensare, organizzare. Agire per gli altri … dispersi, assorbiti, corrosi dalle esigenze altrui che vengono prima delle proprie … impoveriti, isteriliti, soffocati dalle continue richieste di attenzione, di cura, di accudimento … una massa di lavoro mentale e fisico che succhia ogni respiro, non lascia tempo e pensieri per sé”.

Le differenze tra i maschi e le femmine sono segnateculturalmente fin dalla nascita, “Sarà maschio, sarà femmina” e dalle nostre parti si sa, tutti aspettavano il figlio maschio che rimane quello preferito. I giocattoli per maschi e quelli per femmine, azione e lotta per lui, meditazione e cura per lei. E si continua a discriminare, nella cultura italiana gli scienziati sono ancora uomini mentre le maestre sono donne. Nel 2007, sempre con Feltrinelli, la giornalista Loredana Lipperini pubblica un nuovo libro che riprende quello del 73’ e lo scrive con Elena Giannini Bellotti, il titolo è “Ancora dalla parte delle bambine”. Negli anni Settanta si raccontava come l’educazione sociale e culturale all’inferiorità femminile si compiva nel giro di pochi anni, dalla nascita all’ingresso nella vita scolastica, nel libro degli anni 2000 si guarda ancora all’educazione delle bambine, le riviste, la televisione, le mode, le pubblicità, i cartoni che continuano a costruire stereotipi femminili. Certo molte cose sono cambiate ma quanto rimane da fare. 

Bisogna stare dalla parte delle bambine, delle ragazze, della loro forza e delle loro speranze, del loro presente e del loro futuro. I figli maschi vanno educati al rispetto e al riconoscimento pieno del femminile. Troppi eventi tragici ci parlano di giovani e giovanissimi maschi che aggrediscono, abusano e violentano giovani ragazze, il femminile viene annullato nei conflitti, la violenza sul corpo femminile è un campo di battaglia. L’orrore colpisce molto di più il femminile in tutte le culture e in tutte le latitudini perché fa paura la forza che il femminile porta nel mondo. 

Bisogna stare dalla parte delle bambine, sempre.  

Assunta Viteritti

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