Un vaglia postale finito nel porto delle nebbie. Una storia kafkiana

Bata - Via Roma - Acri

Caro Direttore, le scrivo per raccontarle quanto mi è accaduto e vorrei che lei lo pubblicasse sul suo giornale. Vuole essere una denuncia per dimostrare come la burocrazia paralizza la pur semplice attività umana derivante da necessità se pur comunque con spese profumatamente pagate. 

Il 6 dicembre 2021 ho inviato un vaglia ordinario ad un’amica di Acri sapendo che nel giro di una settimana sarebbe stato consegnato. Purtroppo per l’inesattezza del numero civico di 2 invece che 4, il vaglia e stato riportato all’ufficio postale di Acri che lo ha inviato a Lamezia Terme per rimetterlo al mittente. Le faccio presente che, trattandosi di un indirizzo con un solo cognome come quello  del destinatario del vaglia in quel quartiere e con non più di circa tre famiglie ivi residenti. La postina  avrebbe potuto anche suonare il campanello del civico 2. Probabilmente in passato il numero civico sarà stato il 2 e ne sono convinto. Manco da Acri ormai da cinquant’anni e molte cose sono cambiate ma non credo in meglio. Voglio essere ancora più preciso, la destinataria si è recata più volte all’ufficio postale per avere notizie del vaglia. Nessuno sapeva niente. Sta di fatto che al 23 di dicembre il vaglia era posteggiato a Lamezia Terme, dalle mie indagini fatte tramite l’ufficio di Perugia. Più volte sollecitato, era come scomparso nel porto delle nebbie. Il 18 gennaio ho fatto una lettera di reclamo per poter riavere il rimborso ed avendo riscontrato da dettaglio invio, il vaglia in questione era presso l’ufficio postale di Acri dal 31 gennaio 2022, ma nessuno ne era a conoscenza e di cui si negava l’esistenza. Qualche impiegato osò affermare che il vaglia era stato forse addirittura già incassato. Passo indietro; per il rimborso di un vaglia devono trascorrere 30 giorni. Dal giorno del reclamo devono passare altri 30 giorni. Quel giorno all’ufficio postale tutti si misero alla ricerca del vaglia perduto. Era presente anche la mia amica ad aspettare la buona notizia del ritrovamento. Riappare il vaglia nel pomeriggio, e pare fosse finito in uno scatolone, in archivio. Tutti felici rassicurarono la destinataria con promessa di rimandare il vaglia al mittente (non si poteva fare la consegna direttamente all’interessata?).  E cosi dopo una settimana mi sono recato all’ufficio postale di Perugia per avere notizie del vaglia ritrovato e rinviato.  Ancora nulla. Secondo la direttrice dovevo aspettare una lettera delle Poste con la quale mi si invitava per il rimborso. Ne arrivò una da Roma il 1 febbraio 2022 con la quale si disponeva finalmente il rimborso presso qualsiasi ufficio postale. Due mesi dopo. Voglio chiudere questa mia disavventura denunciando il servizio in affidamento a privati per la consegna di questo tipo di materiale postale. Ne denuncio la mancanza di professionalità da parte di questi privati. E soprattutto la scarsa professionalità e inaffidabilità del personale e della direzione addetto alla gestione dell’ufficio centrale di Acri.

Era un peso che non potevo più tenermi. Grazie e spero che non succeda ad altri perché spesso un vaglia per chi lo aspetta per una festività è un segno di amicizia, per un abbraccio affettuoso eforse anche un contributo ai bisogno del nostro tempo.

Francesco Curto

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