Visita dermatologica a domicilio, ma non al Poliambulatorio. Una storia ordinaria di diritti (negati)

Se pensi che sia un diritto per una persona di ottantanove anni usufruire di cure e visite a domicilio ti rendi conto che non è così e non appena entri, per prenotare la visita, ti accorgi  che il senso comune è l’indifferenza ormai consolidata che le cose devono andare così e non diversamente.

Nel caso specifico, si trattava di una visita dermatologica che il sistema sanitario prevede a domicilio nei casi in cui non si hanno movimenti del tutto autonomi.

Quindi premuniti di una valida ricetta rilasciata dal medico curante per effettuare la richiesta, ci rechiamo al Poliambulatorio e lasciamo l’impegnativa e un numero di telefono, ma senza la certezza di essere richiamati perché il medico non fa visite a domicilio!

Ti senti beffato, ma è la realtà: “il medico non ha gli strumenti per spostarsi e visitare il paziente”. Se chiedi spiegazioni, non ci sono risposte, dato che nessuno sa dove rivolgersi per avere una visione più chiara del problema.

Ci sarà un ufficio o un direttore sanitario che regola queste situazioni?  Un punto di riferimento preciso a cui chiedere aiuto in casi come questi? Il servizio sanitario pubblico è una conquista che non possiamo più lasciarci scappare ripiegando nel privato a scapito di chi non può sostenerne i costi.

Se ci sono casi simili denunciateli pubblicamente e non chiudetevi in questa triste apatia che ci fa perdere l’orientamento.                 

Geppino Ritacco

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