Cuore Sacro: un film di Ozpetek
“Ciascuno di noi ha due cuori, ma uno dei due eclissa l’altro, ma se ognuno di noi riuscisse, anche per un solo istante, a intravedere la luce del suo cuore nascosto capirebbe che quello è un cuore sacro, e non potrebbe più fare a meno del calore della sua luce”.
Cari lettori, oggi vi voglio parlare di un film che mi ha molto commosso: Cuore sacro di F.Ozpetek. L’avete mai visto?
Il film racconta il percorso della protagonista, Irene, verso il suo “cuore sacro”. Cosa significa? Da ciò che si evince dal film, ciascuno di noi ha due cuori. Uno è il cuore nascosto, che a volte può predominare, quello che racchiude i sentimenti. Il cuore sacro custodisce la più profonda spiritualità dell’anima.
La storia di Irene e il suo percorso di riscopertacominciano dal suicidio di una coppia di amici. I due perdono l’azienda di famiglia, rilevata da Irene. La figlia della coppia, Francesca, ritiene Irene unica responsabile della sua tragedia familiare. Altre persone le mostrano ciò che è diventata: una fredda e insensibile imprenditrice. Dicono che sia incapace di guardare al di là del guadagno e dell’interesse personale.
In quel periodo Irene, insieme alla zia Eleonora, ritorna in possesso della casa paterna e rivede la camera di sua madre, che ha perduto molto tempo prima in circostanze misteriose. Il peso della sua assenza genera in Irene un conflitto che è alla base di un grande cambiamento. Accanto a Irene ci sono Padre Karras e Giancarlo, un povero alla ricerca di amore, ma incapace di comunicare ciò che sente.
Comincia così la storia di un percorso di redenzione laica, un viaggio nell’altruismo. Il film è un’immersione nel bisogno di spiritualità che, nelle intenzioni dell’autore/regista Ozpetek, dovrebbe essere lo specchio del profondo malessere quotidiano e della disperata e affannosa ricerca del sacro.
Ferzan Ozpetek non vuole mostrare la sua idea di religione e di sacro, ma raccontare la storia di un percorso, uno tra tanti. La riscoperta della sacralità e della spiritualità è qualcosa di personale, oltre ogni tipo di convenzione religiosa.
Scelta perfetta quella della protagonista, Barbora Bobulova, i cui primi piani segnano gran parte del film, regalandoci un personaggio che difficilmente può essere dimenticato.
Irene è una donna che vede giorno dopo giorno crollare tutte le sue convinzioni e scopre di avere bisogno di qualcosa di diverso. Siamo troppo distratti dai nostri interessi per vedere ciò che ci manca davvero. Spesso ci aggrappiamo al materialismo e alle convinzioni personali, quando ci serve solo guarire dalla nostra cecità spirituale e riscoprire ciò che conta davvero nella vita.
Cuore Sacro è un film che ci spinge ariflettere sul senso e sul significato del sacro, sul concetto di carità, sul senso delle azioni quotidiane, lasciando dentro di noi un silenzio per riflettere, alla ricerca del proprio “io interiore”.
Elena Ricci