Da “Se mi racconti”, di Aurora Luzzi

Non è usuale, ma ci piace segnalare questo “affresco” di Aurora Luzzi di Francesco Foggia:

Il mulino di Umile Luzzi sul Vallone San Martino in Acri (*)
Andiamo … andiamo.
Il mulino fu comprato da mio nonno nel 1939, per la cifra di diecimila lire, da Giacinto Feraudo, un ricco latifondista di Acri. È di origine medievale e serve a macinare i cereali e il peperoncino piccante, destinati al consumo alimentare di moltissime famiglie di questo paesino che vive essenzialmente di agricoltura e pastorizia.
Il mulino è adagiato su un poggio sempre verde, a circa dieci metri rispetto al livello dell’acqua della fiumara senza nome che lo alimenta e che scorre fra questi boschi da un tempo di cui nessuno serba più memoria. Tutto attorno una natura rigogliosa di antichi castagni, salici e un noce solitario altissimo che lo riparano dalle raffiche del vento di tramontana.
Si tratta di un edificio rettangolare a pietra con soffitto a travi in legno in cui sono presenti: la ruota idraulica che instancabile zampilla una pioggia meravigliosa d’acqua, le macine di pietra, le “cascie” (cassapanche per la raccolta della farina) e un imperfetto focolare in cui d’inverno si accende il fuoco perché il mulino è pieno di spifferi e fa molto freddo. Accanto al focolare ci sono una sedia impagliata, vecchiotta e malferma, con un piede mangiucchiato dai tarli, di quelle che sistema nonno quando ha voglia, e uno sgabellino di legno di castagno, fatto appositamente per me, per quando parliamo e lui mi fa entrare nei territori impervi delle moltiplicazioni e divisioni, usando una manciata di semi di grano o ceci.
Sulla parete delle cascie due finetrelle lasciano filtrare la luce naturale, deponendo sul pavimento le ombre tremule dei salici che in questo momento disegnano braccia flessuose che si uniscono e disuniscono in una danza continua e disarmonica. Spesso mi arrampico su una di esse, sbucciandomi anche le ginocchia, per contemplare la trasparente morbidezza dell’acqua sotto di noi.

Aurora Luzzi

(*) estratto dal libro di Aurora Luzzi, “Se mi racconti”. Ed. Terra d’Ulivi. Lecce, aprile 2015.

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