Ancora sul prof. Joseph Francese (e Vincenzo Padula)
Era l’agosto dell’estate del 2017,quando scrivevo per la prima volta del prof. Joseph Francese, che mi aveva particolarmente colpito per i suoi studi critici sulla letteratura italiana contemporanea come docente di italianistica e University DistinguishedFaculty presso la Michigan State University.
Fu allora che seppi di lui per la prima volta e appresi che era nato negli USA, dove la sua famiglia, originaria di Acri, era emigrata. Più tardi, in occasione di una sua lezione all’Unical, ci incontrammo di persona, e nacque subito un’amicizia mai più interrottaper la sua innata simpatia e anche per una certa affinità elettiva.
In quell’incontro ad Arcavata ci scambiammo degli scritti, ed ebbi così il privilegio di ‘annusare e gustare’ fra le mani due suoi saggi notevoli, come ebbi a dire, uno su Vincenzo Consolo e l’altro su Leonardo Sciascia.
La lettura dell’uno e dell’altro lavoro fu vorace, e mi risollevò non poco, come allora scrissi, dalla spossatezza della calura che non concedeva tregua.
Lo stile, la tenuta critica e il rigorescientifico, presenti nei due saggi non mi lasciarono indifferente, soprattutto per la grande chiarezza con cui Francese, ora Professor emerito,dimostra le sue tesi; una chiarezza di analisi, che a volte diventa ancheimpietosa, ma che è portata avanti sempre con estrema puntualità di riscontro con i testi.
In questi giorni mi è giunta, come appetitosa primizia, dono graditissimo dell’editore, copia in PDF dell’ultimo lavoro di Francese, ‘Il realismo impopolare di Vincenzo Padula
Il Bruzio e Mariuzza Sbrìffiti’, Ediz.Fairleigh Dickinson University Press, 2021.
Un saggio sull’opera di Vincenzo Padula, che ho cercato di ‘divorare’ come al solito, anche se questa volta è stato meno agevole per via della sola versione in inglese in cui è stato scritto. Per questo mi auguro proprio che venga tradotto al più presto in italiano.
Lo studioso, ancora una volta con lucidità estrema e grande rigore critico, come solo gli intellettuali di rango sanno fare, si sofferma sull’autore e nestoricizza i vari aspetti, dando così al lettore la possibilità di immergersi nel tempo in cui i fatti si sono svolti. E Francese, per dare corpo a questa metodica, fa intervenire nel contestospesso figure minori, per così dire, come succede con il personaggiofemminile di ‘Mariuzza Sbrìffiti’, presente nell’analisi del ‘Bruzio’ come vox populi.
Un’analisi, questa di Francese, sempre rigorosa, che non fa sconti, ma che non manca di riconoscere la grande portatadell’opera del Padula che, secondo lui,è stato trascurato troppo a lungo, e ha piena ragione se si pensa che ne sono state perse anche le ossa.
Questo nuovo scavo, originale,sull’opera del Padula, (il primo, secondo Francese, ad occuparsi nell’Italia Unita della ‘Questione meridionale’ e della ‘Questione femminile’), si presenta quanto mai interessante perché riesce a dare un quadro completo di un autore certamente non di facile lettura, non fosse altro che per la vastità degli scritti ancora non del tutto editi.Francese, tuttavia, attraverso una raffinata e minuziosa ricerca nell’ambito della vasta bibliografia esistente sull’autore, riesce ad offrirne al lettore un quadro quanto mai completo e critico, ricco di sollecitazioni, destinate certamente ad avviare nuove riflessioni sul Padula.
Vincenzo Rizzuto