Gli errori esistono e vanno apprezzati

Riprendiamo le mie regole del “gioco della vita”. Ricordate cosa vi ho già detto? Dovete abituarvi a sbagliare. La vita è costellata di errori.

Ogni volta che intraprendiamo un’azione, non possiamo mai essere certi di come si evolverà. Qualche volta saremo vittoriosi e qualche volta delusi. Le azioni fallite, però, non hanno meno valore di quelle riuscite. Anzi, in realtà, impariamo più dai fallimenti piuttosto che dai successi.

Le persone provano una grande rabbia quando i piani nei quali aveva investito molta energia, tempo e denaro falliscono. La prima reazione è di sentire che abbiamo perso. Quando decidiamo invece di accettare lo sbaglio come elemento di crescita, ecco che la rabbia magicamente sparisce. O quantomeno, sbiadisce nella nostra mente.

Dobbiamo pensare agli errori come opportunità di crescita per diventare più forti. Bisogna fare palestra! I valori e gli atteggiamenti vanno allenati. Si tratta di un’ assunzione di responsabilità verso noi stessi. Possiamo trascorrere i giorni lamentandoci degli errori oppure acquisire consapevolezza e usarli per crescere.

In una palestra ci sono gli attrezzi, c’è una sequenza di gesti da compiere. Aumentiamo giorno per giorno la quantità e l’intensità dei nostri esercizi. Ci sono i giorni neri, quelli in cui ci prende il fiatone e non si combina niente. Chi va in palestra sa che succede anche questo e non se ne fa un problema.

Gli esseri umani diventano ciò che ripetono più spesso. E’ questione di abitudine. Dentro di noi ci sono gli atteggiamenti giusti, dobbiamo solo riuscire a sprigionarli. Come? Allenandoci ad adottarli quando serve.

E’ un po’ come quando siamo giù di morale e ci lamentiamo. Se prendiamo gusto a vedere tutto nero, allora è difficile tornare a sorridere. Penso che l’umorismo sia una cosa da imparare, anzi direi meglio, da liberare. Perchè dentro di noi c’è già. Spesso si considera l’umorismo un optional.

Per vivere con serenità i propri errori, bisogna, a volte, riderci su. Se accettate veramente qualcosa che vi dava fastidio, allora sorriderete al pensiero. Ci giocherete. Questo è un modo di affrontare gli errori con serenità, autoironia. Un grande traguardo. Per imparare, però, dovete allenarvi.

L’autoironia fa sorridere. Dà un senso di pace e riduce la pesantezza del pensiero. Infatti dopo poco pensi già ad altro. Questa forma massima di arte umoristica è benefica e calmante. Ci pone a distanza dalle cose, da quelle che un attimo prima ci facevano stare male.

Noi spesso ci diciamo che se sbagliamo, siamo noi stessi uno sbaglio. Non è così! Il tempo passa e tutto si risolve anche da sé. C’è sempre una soluzione a tutto, tranne alla morte. Dobbiamo restare fedeli e aperti, sapendo che sorgerà prima o poi in noi la luce di una risposta alla nostra ombra.

Verrà un giorno in cui, dentro la nostra penombra o nel nostro labirinto, si aprirà un varco inaspettato che ci indicherà il senso dentro il non senso.

Concludo con una bellissima citazione di Susanna Tamaro: “Sai qual è un errore che si fa sempre? Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta preso un binario lo si debba percorrere fino in fondo. Il destino invece ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando raggiungi il picco di disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento tutto cambia, si stravolge, e da un momento all’altro ti trovi a vivere una nuova vita”.

Elena Ricci

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