La condanna di Mimmo Lucano

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La sentenza di condanna di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, a 13 anni e 2 mesi di reclusione da parte del Tribunale di Locri ha lasciato francamente stupiti.

Una punizione pesante da parte del Giudice Fulvio Accurso, che ha superato le stesse conclusioni  della procura che aveva richiesto una pena di 7 anni ed 11 mesi di reclusione.

Secondo l’ipotesi accusatoria, Lucano sarebbe a capo di un sistema criminale che avrebbe lucrato sulla gestione degli immigrati, colpevole di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Con lui altri 22 condannati: insieme dovranno anche risarcire il Ministero dell’Interno per oltre 750 mila euro.

Ciò che lascia colpiti della pronuncia, è la misura di una pena che parrebbe delineare un quadro davvero oscuro e fortemente crimonogeno di un sistema di accoglienza che, invece, è stato elogiato a modello in tutto il mondo per il suo forte valore di integrazione.

Sono sicuro che Lucano abbia agito per mero spirito di umana solidarietà e che riuscirà ad dimostrare, nel grado di appello, la sua completa innocenza rispetto ad accuse che, se fondate, sarebbero davvero allarmanti.

In Italia, sino alla definizione dei diversi gradi di giudizio, si è innocenti.

Questa vicenda però, non deve esimerci dal considerare che in Italia il fenomeno dell’immigrazione ha acquistato negli anni una connotazione davvero difficile e problematica.

Nessuno deve e può permettersi di mettere in discussione che i deboli ed i bisognosi debbano essere accolti ed aiutati.

Un diverso sistema di valori, farebbe venir meno le basi di un ordinamento internazionale basato sui diritti umani, vitale conquista della società moderne, e sarebbe eticamente inaccettabile.

Ma come non considerare che il mancato controllo e regolamentazione dei fenomeni migratori, sicuramente imponenti e storicamente inevitabili, sta creando drammi quotidiani nel disinteresse delle istituzioni internazionali e per quello che ci riguarda più da vicino dell’Europa?

Come possiamo girarci dall’altro lato e non vedere che solo nel mediterraneo migliaia e migliaia di persone annegano nel silenzio più assordante e che, la maggior parte degli immigrati, una volta giunti in Italia, non trovano assoluta integrazione se non per le lodevoli azioni di associazioni presenti sul territorio.

Basta fare un giro nelle grandi città per rendersi conto di quella che è la situazione reale.

E poi come non condannare e prendere decise posizioni di politica legislativa, amministrativa e criminale, rispetto al traffico di esseri umani perpetrato da scafisti senza scrupoli morali?

Bisogna essere, su questioni cosi complesse e fondamentali per la serena convivenza civile, intellettualmente onesti, perché se no si rischia di non vedere chi specula sulla vita di povere persone e non aiutare a casa loro, e ad a casa nostra, gli ultimi, di cui Gesù disse che saranno i primi.

Angelo Montalto

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