Incendi e prevenzione

La tragica morte di un nostro compaesano, gravemente ustionato in un incendio di sterpaglie nella sua proprietà, non si sa da chi appiccato, ripropone ad estate finita il grave problema degli incendi boschivi; problema che regolarmente viene rimosso da tutti, organi d’informazione, autorità, opinione pubblica, quando di incendi non se ne verificano più per ragioni climatiche.

Questo fenomeno di rimozione collettiva è comprensibile solo per il comune cittadino, non lo è affatto per gli organi d’informazione e soprattutto non lo è per le autorità tutte, direttamente ed indirettamente coinvolte nella problematica; perché solo una serie complessa e lunga di interventi da parte di quest’ultime può affrontare e mitigare nel medio periodo il problema.

Se le autorità non prendono coscienza della necessità di affrontare il problema quando questo non c’è e quindi in inverno, non si riuscirà mai a predisporre interventi seri e ragionati ma si continuerà a rincorrere l’emergenza con pochi risultati e grande spreco di risorse ed energie.

Soprattutto le autorità locali sono quelle che si dovrebbero muovere per tempo predisponendo piani di prevenzione e di lotta agli incendi, aggiornando il catasto degli incendi e rendendolo pubblico, informando i cittadini delle restrizioni e dei divieti che vengono imposti sui terreni percorsi da incendi ed impegnandosi a farli rispettare ( per fare un solo esempio: se i pastori sapessero con certezza che sui terreni percorsi da incendio non potranno per cinque anni portare a pascolare il loro bestiame, pena salate multe, diventerebbero le prime e più agguerrite sentinelle antincendio).

Purtroppo siamo molto pessimisti, dobbiamo infatti constatare un notevole disinteresse verso queste problematiche da parte delle autorità locali, ad una nostra offerta di collaborazione gratuita per difendere i boschi comunali dagli incendi e da altri problemi selvicolturali non abbiamo ricevuto risposta alcuna, ma non è mai troppo tardi (!?).

Flavio Sposato

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