La certificazione di un fallimento

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Il disagio per le famiglie acresi è aumentato in maniera esponenziale anche per quelle zone non servite da Sorical che è vero che ha diminuito la portata, ma ci sono interi quartieri serviti da Ominiello dove l’acqua è mancata per svariati giorni, arrecando grandi difficoltà per i soggetti fragili, per gli anziani, i cittadini sono esasperati ed i pochi turisti manifestano rabbia e delusione. Questa è una cosa inaccettabile per un territorio strapieno di acqua, tant’è che i romani lo avevano soprannominato Idrusia.

La forte carenza idrica ha creato disagi ed interessato anche le attività commerciali, come bar, ristoranti, parrucchieri ed addirittura anche l’ospedale non ha potuto garantire alcune prestazioni ed ha registrato situazioni di forte criticità nel reparto Dialisi, al laboratorio Analisi e al Pronto Soccorso .

Inconcepibile che nel 2021  giri ancora l’autobott è un salto nel passato di almeno cinquant’anni……

E’ chiaro che per il rifacimento della intera rete idrica servono svariati milioni di euro, però si dovevano mettere in campo dei piccoli interventi per mitigare l’emergenza.

Dall’emergenza incendi è emerso un altro problema, cioè quello della discarica di Manzi. Un noto professionista acrese in un intervista a Rai 3 ha evidenziato che ad oggi la discarica non è in sicurezza. Questo è un fatto di una gravità inaudita ed incommensurabile, perché se così fosse si potrebbe pregiudicare tutto l’ambiente circostante, tutto l’ecosistema e in particolare le falde acquifere presenti nel sottosuolo con un gravissimo impatto per la salute dei cittadini.

Per cui invito l’amministrazione comunale ad attivarsi presso il Ministero della Transazione Ecologica, contattando il Commissario Discariche Vadalà, in quanto con la Linea 6 del progetto “Mettiamoci in Riga” sono previsti dei procedimenti di messa in sicurezza ed addirittura anche di bonifica per le discariche calabresi. Restando in tema di ambiente e sicurezza, raccogliamo le lamentele dei cittadini e invito a voler provvedere alla bonifica dell’amianto presente sul tetto dell’edificio comunale di Guglielmo.

Sempre a certificazione del fallimento, sulla edilizia scolastica si è consumato un meraviglioso scempio.

Avete inaugurato e tagliato il nastro delle scuole Duglia, Padia e Montessori ovviamente senza neanche invitarci, ma anche lì avete combinato un autentico capolavoro.

Quello che in tanti consigli vi abbiamo sempre detto :Montessori è piccola.

Su Duglia avete speso circa 500k e ci sono 4/5 nuovi iscritti con il persistere delle pluriclassi; noi volevamo salvaguardare l’offerta formativa evitando che nel 2021 ci fossero ancora le pluriclassi. Altro meritava il quartiere Duglia, pensavamo infatti ad un luogo di aggregazione, ad una bellissima piazza o ad una bellissima villa intitolandola magari a Giuseppe Antonio Arena.

Su Padia spesi circa 900 k e nessun iscritto tant’è che a certificazione del fallimento si è dovuto dare una scuola progettata a misura di bambini ad un istituto superiore che ovviamente la utilizzerà come deposito di roba vecchia ed in disuso.

Non erano queste le prospettive di sviluppo e di rivitalizzazione che si dovevano intendere per il centro storico.Altre idee ed altre visioni dovevano essere messe in pratica.

Altro che percorso culturale virtuoso per i centri storici che qualcuno sosteneva.

Perché adesso piuttosto che pagare il fitto ai privati non si pensa di spostare  qualche classe? A proposito di centri storici, si chiede di convocare una commissione ad hoc perché tra le missioni che il Governo si è prefisso, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vi sono delle misure che sono espressamente dedicate ai piccoli borghi o che sono ad essi applicabili.

Vi è una intera componente del piano, intitolata “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, a cui sono destinati ben 2,72 miliardi di euro e, tra questi, poco più di un miliardo è dedicato alla “Attrattività dei borghi” e, più precisamente, a un “Piano Nazionale Borghi”, che consiste in “un programma di sostegno allo sviluppo economico/ sociale delle zone svantaggiate basato sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico”, per cui sarebbe interessante concepire qualche idea progetto per il nostro centro storico.

Della sanità non ne parliamo. Tantissime criticità del presidio ospedaliero. Stiamo perdendo anche il servizio della Guardia medica, infatti in questo mese di agosto ad Acri molti turni sono rimasti scoperti con conseguente chiusura della stessa.

Ma a voi non interessa perdere i servizi, non una parola sull’Agenzia delle entrate, non una levata di scudi sul Centro dell’impiego, non una parola sull’Inps, che presto chiuderanno a causa dei locali angusti e non idonei.

Sulle attività produttive, che sarebbero dovute essere un punto essenziale dell’attività politico amministrativa, si registra un non pervenuto, magari qui ci siamo dimenticati anche che significa attività produttive, perché in cinque anni non si è mai affrontato il problema, né del rilancio e della valorizzazione delle attività produttive acresi.

Men che meno dell’area Pip. Gastia che ormai è diventato asfittico, non ha più la possibilità di potersi espandere, io non ho sentito, almeno come consigliere di minoranza, non so se in maggioranza su questo hanno fatto qualche discussione, ma io sono cinque anni che di Pip non ne ho sentito parlare, cioè il Pip là in quella fase era e in quella fase è rimasto, tant’è che una grossa azienda di Acri è stata costretta ad andare via.

Luigi Caiaro, consigliere comunale

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