Perché prendersi cura delle piante fa bene?
La cura delle piante è terapeutica. Ci sono due modalità di stare meglio grazie alla vegetazione: una “attiva”, perché il soggetto lavora e si occupa del suo spazio verde facendo del semplice giardinaggio, l’altra “passiva”, perché la persona non interagisce con il giardino, ma lo osserva.
Perché le piante fanno bene alla mente?
Scopriamo cosa succede quando si osserva il verde anche solo da una finestra. Già, perché anche quando contempliamo un paesaggio, un fiore, uno spaccato qualsiasi della natura, proviamo una sensazione intensa e penetrante.
Il verde lascia un segno nella nostra mente e nel nostro cuore. Questo perché ci fermiamo a osservarlo e lo contempliamo. La mente si svuota, il corpo riposa e noi guardiamo con gli occhi dell’anima. La natura evoca ricordi, stimola olfatto, udito, tatto e gusto. Le piante donano tanto con le loro fragranze, i colori, la tessitura delle foglie.
Riconoscerle, impararne i nomi e le necessità è una buona ginnastica per la mente. La botanica e la pedologia (la scienza che studia il terreno) offrono una lezione di vita: il passare delle stagioni, la crescita del seme, l’accorgersi delle esigenze delle piante, ci tengono occupati in azioni positive.
Esiste addirittura un’ortoterapia. E’ una pratica indicata per tutti: persone sane e ammalate, in stato di disagio e sofferenza psichica.
Quando ciascuno di noi fa attività di giardinaggio, pratica una sorta di ortoterapia. Da questa pratica, ricava ottimi risultati in termini di benessere personale. Io penso che le diverse operazioni che comportano l’accudimento delle piante, sia da fiore che dall’orto, racchiudono in sé una serie di metafore che ci aiutano a liberarci dai pesi che il nostro inconscio nasconde.
Vi faccio degli esempi:
1) Preparare il terreno: significa mettere ordine nella nostra vita, esattamente come strappare le erbacce vuol dire saper fare delle scelte per risolvere i problemi.
2) Zappettare: togliere i sassi e dissodare il terreno ci insegna a superare gli ostacoli, a scavare nel nostro cuore.
3) Seminare: è un atto di fiducia nel futuro, a saper contenere l’urgenza di voler fare tutto subito.
4) Piantare: significa scegliere il posto e il momento giusto aiutano a sviluppare capacità decisionali e di pianificazione.
5) Seguire la crescita: prendersi cura delle piante ci insegna a dedicarci agli altri, perché aiutare il prossimo ci fa sentire bene. In più ci distrae dai nostri problemi e ci fa capire che la vita è dura per tutti.
6) Potare: rappresenta il coraggio di tagliare i “rami secchi”, di stabilire le priorità per far rinascere il corso del nostro cammino.
7) Trapiantare: è la metafora del cambiamento. E ci insegna a lasciare una strada che non ci appartiene per imboccarne un’altra con speranza e fiducia.
8) Tenere in ordine: ci aiuta a non pretendere il controllo totale della nostra vita. In giardino l’ossessività è bandita: le foglie continuano a cadere appena le abbiamo raccolte e le erbacce ricrescono. Perché la natura ha un “ordine disordinato”, ma efficace.
Ecco quindi gli otto motivi per prendersi cura delle piante. Grazie all’ortoterapia, chiunque può fermarsi a riflettere, mettere a posto le idee e prendere delle decisioni sagge.
Elena Ricci