Chiediamo chiarezza sull’ospedale di Acri

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Poco più di un mese fa, il 17 giugno 2021, la nostra candidata di Acri Loredana Barillaro faceva emergere in un suo articolo, come l’Ospedale di Acri, nella fattispecie il reparto di Medicina Generale, fosse oggetto di uno stravolgimento tanto pericoloso quanto repentino.

E pochi giorni fa siamo venuti a conoscenza di un altro fatto a dir poco increscioso. Siamo stati contattati da alcuni cittadini, i quali ci hanno riferito che recatisi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Acri – perché necessitavano del ricovero in Medicina – si sono sentiti dire che nel reparto non vi erano posti. Una risposta alquanto strana, poiché sappiamo che, giornalmente, fra ingressi e dimissioni, vi sono almeno quattro o cinque posti letto disponibili per nuovi ricoveri. E allora perché ai pazienti viene detto che non vi è possibilità di ricovero? Pare che anche agli operatori dell’Ospedale di Cosenza venga data la stessa risposta.
Non essendo noi in possesso di documenti comprovanti questa situazione, altrimenti ci saremmo già recati in Procura, chiediamo a chi di dovere di fare chiarezza, una volta per tutte, attraverso documenti ufficiali che possano smentire quanto riferitoci.

Intanto noi da cittadini ci chiediamo: qual è la volontà che sta alla base di questi meccanismi? Se è vero che ad Acri non esiste un Direttore Sanitario facente funzione, chi e perché li mette in atto? E’ possibile che un reparto funzionante dia fastidio a qualcuno? Sembra che ci troviamo davanti ad un gioco di scatole cinesi, caratterizzato, a quanto pare, da una buona dose di incompatibilità e conflitto di interesse.
E’ mai possibile che nessuno esca allo scoperto e si assuma le responsabilità delle azioni compiute? Perché tutto viene messo a tacere?
Se è vero che esiste un “delegato all’attuazione dell’atto aziendale della giunta comunale a guida Capalbo” ci viene da pensare perché l’Amministrazione non interviene? Qual è il suo un ruolo in tutto questo?
Ebbene questi accadimenti, fintantoché non saranno smentiti, ci danno lo spunto per ulteriori riflessioni e quesiti da rivolgere a chi di dovere. La nostra candidata Laura Barillaro ha infatti formalmente richiesto un incontro con il commissario La Regina, comunicazione inviata per conoscenza anche al commissario ad acta Guido Longo.
Sembra che altri politici abbiano avuto colloqui con il suddetto commissario La Regina, in particolare un Consigliere Regionale ed un Consigliere del Comune di Acri, entrambi appartenenti alla Lega; non ci è dato però sapere che cosa si siano detti a proposito della situazione in cui versa l’ospedale cittadino. Ma ci meraviglia e ci preoccupa molto questo incontro, anche alla luce della politica sanitaria attuata dalla Lega Nazionale , improntata alla privatizzazione della sanità pubblica.

In tutto questo marasma è da sottolineare come anche l’apertura del reparto Covid non abbia portato granché fortuna poiché ha causato la sostanziale occupazione degli spazi del reparto di Chirurgia, i cui dottori, due anestesisti, prestano anche servizio al pronto soccorso ed uno di questi è anche in pensione e copre un numero limitato di turni. Acri non ha bisogno di una chirurgia programmata bensì ha bisogno di una chirurgia d’urgenza che riprenda appieno il suo funzionamento.

I cittadini di Acri non devono accontentarsi delle briciole, devono pretendere il rispetto dei loro diritti e l’accesso ad una sanità efficiente. Hanno bisogno di risposte da parte delle Istituzioni cittadine e regionali. Hanno bisogno che l’intero ospedale funzioni in maniera continuativa per il bene della città e di tutta la provincia a cui esso “appartiene”.

Il nostro Movimento, come ormai è chiaro a tutti, pone grande attenzione alla situazione degli ospedali di tutta la Calabria. Pertanto non abbasseremo la guardia ma manterremo alta l’attenzione anche su questa vicenda.

Carlo Tansi, Tesoro Calabria

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