Buchi e incarichi
Acrinrete pretende di spiegarci cosa sia l’imparzialità nelle questioni politiche. Lo fa con un direttore responsabile che con questo sindaco ha già avuto due incarichi come geologo.
C’è una rubrica che si chiama “I fatti della settimana”, e avrebbe un senso se fosse a cadenza settimanale, ma non è così: pubblicano solo quando hanno dei sassolini nelle scarpe da togliersi o quando devono mandare messaggi subliminali.
Nove volte su dieci in questi sporadici scritti finiamo anche noi, che non c’entriamo nulla.
Noi saremmo dalla parte dell’amministrazione comunale. Noi! Questo perché non avremmo sgamato il consigliere Romano su un presunto plagio.
Solo qualche esempio: la nostra è stata l’unica testata giornalistica locale a denunciare quello che definimmo il “matrimonio incestuoso” tra Capalbo e Bonacci, quando Acrinrete organizzò un’intervista con quest’ultimo per dire che non era vero; fatti più recenti: per impulso della nostra testata, vi è stata una levata di scudi contro le decisioni dell’amministrazione comunale di smantellare piazza P48 e di ridimensionare il Maca. Da Acrinrete il più assordante silenzio.
D’ora in poi, non replicheremo più, se non saranno soddisfatte due condizioni: che “I fatti della settimana” rispettino almeno la più elementare forma grammaticale e sintattica di un periodo (proprio non ci riescono) e che il direttore responsabile sia come la moglie di Cesare, al di sopra di ogni sospetto. E chi riceve incarichi da un sindaco in carica non lo è.
Un sospetto per questo attacco ci viene. Siamo stati i primi a pubblicare il nome del successore in giunta di Cavallotti, e questo in gergo giornalistico si chiama buco. Acrinrete è riuscita a pubblicare le nuove deleghe assessorili senza comunicare il nome del nuovo assessore. E’ normale?
Piero Cirino