Acri e il bluff della Ferrovia Silana:Rimase solo un sogno!
Nel 1897 apparve su un giornale la seguente notizia sotto il titolo Progetto di linee economiche nelle provincie di Cosenza e Catanzaro: “Siamo informati che i signori ing. Eugenio Galli e Pietro Mussicchi hanno presentato istanza al Ministero dei Lavori Pubblici per interessarlo ad emanare le opportune provvidenze affinché sia loro concesso, a seconda delle leggi vigenti di fare gli studi di campagna nelle provincie di Cosenza e di Catanzaro, necessari per un progetto di massima che essi hanno in animo di redigere per una linea a scartamento ridotto da Paola a Cosenza e da Cosenza per l’altipiano della Sila e per S. Giovanni in Fiore al Porto Cotrone con diramazioni a Bocca di Piazza, ad Acri per la Sila Greca e dalla Valle del Neto a Mesuraca”.
Sul n. 4 dell’a. II de Lo Scudiscio (Acri, 14 aprile 1899) appare, in prima pagina, l’articolo La Ferrovia Silana, che si riporta di seguito: “Finalmente pare che la fiaccola della civiltà voglia illuminare anche i nostri oscuri e dimenticati paesi.
Gli sforzi immani che dovettero sostenere pochi ma energici uomini, si vedono coronati da uno splendido compimento; l’atonia, l’indifferenza sbalorditoria delle nostre popolazioni è stata vinta, ed il Governo ha dovuto ricordarsi che esiste una Calabria già troppo dolorosamente trascurata fin ora.
Fra poco le valli silenziose, le pianure verdeggianti e fertili della incantevole Sila vedranno il treno elettrico destinato a portare fra i nostri monti i fremiti, le gioie, le ricchezze del consorzio civile.
E n’era tempo!
Diversamente, queste belle regioni fra non molto sarebbero rimaste abbandonate, poiché i ferrei montanari sentono vivo il bisogno di esplicare le loro forze in lavori più produttivi, mentre qui, tagliati fuori del mondo, menano vita tanto sterile, tanto infelice!
La ferrovia sarà a sistema ridotto ed allaccerà i tra capi: Cotrone, Cosenza, Paola, attraversando il cuore della Sila – Dalla linea principale partiranno due diramazioni una delle quali giungerà in Acri con la stazione d’arrivo sui Cappuccini.
Questo tronco secondario s’innesterà a Camigliati, e lungo il percorso avrà sei stazioni intermedie: 1a Contrada Vaccarizzo; 2a Cupone, proprietà Barracco; 3a Forgie di Cicita; 4a La Mattina, proprietà Falcone; 5a Sciamberga Greca, proprietà Salvidio; 6a Croce di Greca.
Tempo da impiegarsi nel tragitto Acri-Camigliati: ore 1,42. Camigliati-Cosenza: 1,18, quindi Acri-Cosenza ore 3. Cosenza-Paola ore 1,35.
Sappiamo che la costruzione del nostro tronco venne calorosamente sostenuta da S. E. il Ministro dell’Agricoltura, onor. Fortis, cui l’intera popolazione di Acri sarà eternamente grata – I più vivi ringraziamenti dobbiamo anche dirigere a S. E. il Ministro dei Lavori Pubblici, on. La Cava, il quale ha svegliato le pratiche dei lavori, che da molti anni profondamente dormivano, ed ha favorito l’aumento delle sovvenzioni chilometriche da 3 a 7 mila lire, ragione per cui le società private si son fatte innanzi animose. Così l’illustre uomo ha fatto dileguare l’incubo terribile della fame, che tormentava migliaia e migliaia di operai, ed a Lui salgono da ogni parte della penisola le più sincere espressioni d’una imperitura riconoscenza!
Giunta la ferrovia in Acri, il commercio che era intisichito, acquisterà uno sviluppo enorme, poiché la produzione agricola del nostro paese è grandissima; l’energia elettrica della linea, potrà anche essere utilizzata per l’illuminazione del paese; si potranno condurre le acque del Moccone dalle sorgenti con economia immensa, accordandosi colla Società per utilizzare l’istessa strada, lungo la quale si situerebbero i tubi conduttori. (…)
Vedremo, come per incanto, trasformare questo grosso borgo in una bellissima cittaduzza svizzera, poiché da ogni parte, nell’estate, accorrerebbero i forestieri a godere l’attraente panorama delle nostre montagne selvose, a temprare il loro fisico coll’aria saluberrima, l’acqua purissima, la carne squisita, il vino generoso… Quanti non ne sarebbero i beneficî per queste misere popolazioni!
Perciò salutiamo con gioia il progetto d’un’opera sì grandiosa e civile, augurando agli arditi iniziatori un brillante successo. P.”.
Sono immaginabili le aspettative create fra gli Acritani, ma…!
Tutto divenne specchietto per le allodole nelle campagne elettorali e, come è immaginabile durò per tempo a noi non molto lontano.
Giuseppe Abbruzzo