L’amicizia è un’altra cosa

L’anno appena concluso ha segnato un grande cambiamento nella nostra quotidianità. Non è stato solo un male.

La digitalizzazione del Paese ha coinvolto anche gli over 60 permettendo loro di imparare e approfondire nuove abitudini, come videochiamate, streaming dei contenuti e shopping online.

Tutti i miei amici e parenti sono su Facebook e me ne parlano ogni giorno. Ormai praticamente tutti sono iscritti a Facebook e manco solo io!  Devi rimanere connessa, oggi più che mai, mi dicono da più parti. Io credevo di poter finalmente mettere i remi in barca, e invece mi tocca arrabattare fra parole in inglese, like e post per cercare di capirci qualcosa. Poi taggare un amico cosa vuol dire? Mica lo so.

Facebook è IL social network. La prima cosa che facciamo sui nostri dispositivi ogni mattina è controllare Facebook per tenerci aggiornati.

Facebook non connette solo le persone, ma soprattutto le aziende e i loro clienti. Che si tratti di politica o di vita privata, Facebook ha reso la condivisione di informazioni più facile. Pensiamoci bene, in quali altri modi entriamo in contatto con gli amici? Come condividiamo le loro storie? Come scopriamo gli  eventi a cui partecipare?

Dipendiamo da Facebook per così tante cose che pensare di rinunciarci è quasi impossibile. Gli utenti mensili attivi sono 2,6 miliardi. Sono 1,73 miliardi quotidianamente. Questo significa che gli utenti visitano almeno uno dei prodotti principali di Facebook, WhatsApp, Instagram o Messenger, almeno una volta al giorno.

Quando si tratta di social media, Facebook rimane il campione indiscusso. E’ la piattaforma social di riferimento, raggiungendo il 60,6% degli utenti di internet. Facebook domina il mondo dei social media e sembra non avere intenzione di smettere. Questo avviene nonostante la nascita di diversi forti competitor come Instagram, Snapchat o Twitter. Probabilmente perché Facebook è andato oltre lo status di “social network”. E’ diventato un vero e proprio stile di vita. Questo grazie alla sua abilità di rispondere tempestivamente alle esigenze degli utenti. Quanti sono gli iscritti a Facebook? 1 italiano su 2, ovvero il 50% della popolazione. In Italia, come nel resto del mondo, Facebook cresce più dell’insieme degli altri social network.  Dei giovanissimi (ovvero tra i 13 e i 18 anni d’età), “solo” il 58% è iscritto a Facebook. Come nel resto del mondo, la maggior parte degli utenti si aggira intorno ai 35 anni (98%). Gli altri sono persone che hanno 36/45 anni (78%) o 46/59 anni (59%). Un’altra statistica Facebook da tenere in considerazione è il tempo trascorso sul social. In media, gli utenti trascorrono 58,5 minuti al giorno su Facebook. Secondo i dati AGCOM, gli utenti italiani trascorrono circa 50 minuti al giorno su Facebook. Gli utenti di Facebook visitano il sito più volte al giorno. Nel 2004 controllavamo il cellulare circa 9 volte all’ora, mentre oggi lo facciamo più di 15 volte. In continua crescita è anche la fascia d’età compresa tra i 45 e i 55 anni. Al contrario, è avvenuto un calo di iscrizioni da parte degli adolescenti, più attratti da Tik Tok o Instagram.

 Madri, padri, zii, persino nonni hanno scoperto che oltre la bocciofila e i cantieri c’è un mondo sui social. I miei coetanei, sempre più meravigliati, si sono trovati di fronte una cascata di fotografie, battute, video, gif, inviti a eventi. Per chi, fino a ieri, come massimo contatto con i social aveva il televoto di Miss Italia, è l’alba di una nuova era. I risultati di chi usa Facebook da “vergine” sono a volte buffi. Pagine personali che diventano, in breve, un flusso interminabile e inarrestabile di informazioni postate con la frequenza di un’apparizione di Barbara d’Urso in tv. Perché gli ‘over’ muoiono dal desiderio di farci sapere in quale animale si reincarnerebbero, quale bevanda li rappresenta etc.

In fondo, che male c’è? Vero. Il lato demoralizzante della questione è altrove.

Bei tempi passati, quando ci trovavamo, alla spicciolata, a chiacchierare lungo la strada principale della città. Mettevamo a confronto i compiti  per casa e si organizzava , con poche lire, una festa di compleanno improvvisata. Adesso i vecchi compagni di scuola li trovo solo su Facebook, perché va di moda nascondere i capelli bianchi e sentirsi al passo coi tempi.

Per quanto mi riguarda, continuerò a usare Facebook a malincuore e a rispondere testardamente con parole e pensieri scritti di mio pugno, in opposizione  “all’e-taliano “, quello digitato, fatto di cuori, di emoticon, adesivi nei commenti. Intanto, i vostri  spazi interiori sono muti o intasati da banalità discordanti.

Di questi tempi, poi, viene abusato l’uso del termine “amico”. Si pensa che se una persona saluta diventa automaticamente amico. Su Facebook viene considerato amico anche uno sconosciuto.

In tutto ciò, dov’è finita la buona amicizia?

La buona amicizia è quella fatta di condivisione dei propri pensieri, paure ed emozioni. L’amico è chi ti avverte se stai sbagliando, e comunque vanno le cose è pronto a difenderti.

Ciò che avvicina gli amici, che li lega fra loro, è la scoperta di un’affinità interiore. Gli amici sono presenze in ogni momento e compagni di viaggio.

L’amicizia è un’altra cosa.  Credo che tutti dovrebbero leggere Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. E’ un capolavoro di saggezza e poesia.

“ Buongiorno”, disse la volpe.

 “Buongiorno”, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.

“Sono qui”, disse la voce, “sotto al melo….”

“Chi sei?” domandò il piccolo principe, ” sei molto carino…”

“Sono la volpe”, disse la volpe.

” Vieni a giocare con me”, disse la volpe, “non sono addomesticata”.

“Ah! scusa “, fece il piccolo principe.

Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: […]

” Che cosa vuol dire addomesticare?”

” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…”

” Creare dei legami?”

” Certo”, disse la volpe. ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.” Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”.

Ora vi parlo di amicizia autentica dal mio punto di vista.

La sera del 16 gennaio scorso, la comunità di Acri è stata colpita da una fulminea notizia. Anch’io sono rimasta sconvolta e ho trascorso le ore della notte con tanta inquietudine. Al mattino il paesaggio imbiancato appariva irreale. C’era un silenzio assordante che grondava di dolore. Sono uscita a piedi, al freddo e, camminando, ho sentito il respiro gelido della morte. Il mio cuore, custode di bare in attesa di sepoltura, batteva forte. Ho creduto di non farcela da sola, ho chiesto aiuto, sostegno. E una presenza amica, (che, guarda caso, non ha un profilo Facebook) dopo pochi minuti, era lì con me. E’ bastata una mezza parola per capire tutto e i silenzi sono eloquenti quanto le parole.

Vuoi inviarmi una richiesta di amicizia?

Il mio nucleo non è lontano da te. Il mio segreto è la linfa che mi scorre dentro, che non si fa vedere.

Avvicinati. Sostami accanto. Se farai silenzio la mia interiorità si lascerà incontrare.  Sii paziente con me, non andare di fretta. Cammina piano nei corridoi della mia vita, ci ho messo tante notti d’inverno a farla diventare forte.  E se ci sarai ancora, quando sarà aperta la porta del mio cuore, allora mi racconterò, e saremo veri amici. Sorelle e fratelli in ogni momento, baluardi discreti, ma irremovibili che, con la loro capacità di resistere e di andare avanti, lasciano il segno di un incontro che non muore.

Elena Ricci

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