Vincenzo Talarico fra i creatori del Premio Strega

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Vincenzo Talarico, nato in Acri, il 28.4.1909, fu giornalista famoso, sceneggiatore, scrittore, saggista, attore con piccole parti, particolarmente, nelle vesti di avvocato dal tono roboante. Visse a Roma. Per aver scritto “Claretta fiore del mio giardino”, satira sugli amori di Claretta Petacci e Mussolini, fu condannato a morte del fascismo. Riuscì a scampare a questi ultimi e ai tedeschi. Morì a Fiuggi dove si era recato per “passare le acque”, come si diceva un tempo, il 16 agosto 1972.

Nell’inverno del 1943, in piena guerra, Maria e Goffredo Bellonci tenevano riunioni con amici, in forma clandestina. In quegli anni si pativa la fame e mancava ogni cosa. Roma non faceva eccezione. I suddetti vivevano nella capitale in Via Liegi, 47. In tanta penuria riuscivano, però, a trovare il necessario per scaldarsi e qualcosa da offrire a quanti vi si riunivano.

I primi a ritrovarsi in quelle riunioni erano Carlo Bernari, Massimo Bontempelli, Palma Bucarelli, Vittorio Gorresio, Renato Guttuso, Paolo Monelli, Guido Piovene, Guglielmo Petrini, Mario Praz, ecc.

In casa della madre della Bellonci si discuteva di tutto, fra l’altro il discorso cadeva, di frequente sulla sorte degli amici bloccati chi a Nord e chi a Sud, in un’Italia divisa in due.

Dopo la liberazione di Roma, avvenuta, com’ è noto, il 4 giugno 1944, la clandestinità delle riunioni finì.

Agli anzidetti si unirono Marino Mazzacurati, Alberto Savino, Mino Maccari, Ennio Flaiano, Elsa Morante, Alberto Moravia, Vincenzo Talarico ecc. Quest’ultimo, come abbiamo scritto altra volta, era stato ritenuto morto. A un certo momento la famiglia ricevette la notizia della sua salvezza.

Negli anni di permanenza al Sud fu tra i collaboratori di Radio Bari.

Ritorniamo ai frequentatori del salotto Bellonci, nel quale, nell’autunno del 1944 si unirono Giuseppe Ungaretti, Arrigo Benedetti e altri; e, a fine guerra, Mario Missiroli, Pannunzio, Luigi Barzini, Vitaliano Brancati, Corrado Alvaro, Giancarlo Vigorelli, i De Feo, Emilio Cecchi, Aldo Palazzeschi.

Le conversazioni, come è immaginabile, spaziavano.

Il 17 gennaio 1947 venne l’idea d’istituire un premio letterario intitolato agli “Amici della domenica”. Fra gli ideatori vi era Vincenzo Talarico. Il 27 successivo Maria Bellonci e Guido Alberti, convocati gli amici, annunciarono la nascita del Premio Strega.

Lo Strega era il liquore prodotto, appunto, da Alberti. Quel Premio divenne uno dei più prestigiosi d’Italia.

Giuseppe Abbruzzo

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