Civilmente non solo si può, ma si deve…

Essì, c’è ad Acri uno sparuto gruppo di genitori,  pronti a presentare ricorso, ma abbiamo bisogno di maggiore adesione.

Siamo stati tra i primi a rintanare a casa i nostri figli, credendo di fare la cosa giusta, prigionieri  della paura generata da questo virus. Ed anche noi, pensando di fare bene, abbiamo con i nostri figli fatto il gioco delle torre: non potendo rimanere tutti in cima abbiamo buttato giù loro e i loro diritti.

Abbiamo continuato imperterriti con le nostre vite, mantenuto i nostri lavori e perché no salvaguardato la nostra socialità. Ci siamo illusi di frenare l’epidemia sacrificando i ragazzini, chiudendoli in casa e condannandoli alla solitudine.

Ma ora che alla paura è subentrata la consapevolezza ci siamo resi conto che scioccamente ed egoisticamente abbiamo sacrificato il primo ed unico baluardo che andava difeso e  salvaguardato: la scuola. Ci siamo illegittimamente appropriati non solo del loro presente, ma cosa ben più peggiore del loro diritto a costruire un progetto futuro.

Vogliamo, perciò, avviare un azione che non vuole essere di protesta, ma motivo di riflessione per tutti . La soluzione non può e non deve più essere il sacrificio dei diritti dei nostri ragazzi.

Quindi, invitiamo tutti i genitori che condividono la nostra posizione a mettersi in contatto.

Ed invitiamo lo stesso Sindaco ad assumere una posizione diversa, che renda giustizia a questi ragazzi del tempo loro indebitamente sottratto.

Mirella Ferraro

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2 risposte

  1. Luigi ha detto:

    Se la vaccinazione dei professori è stata una priorità,deve essere una priorità aprire la scuola. Altrimenti la vaccinazione doveva essere indirizzata ad altri soggetti: postini,idraulici, dipendenti supermercati e tanti altri.

  2. Concettina ha detto:

    Io li chiamo figli dell’Apocalisse. Chiusi da più di un anno non hanno più la percezione della realtà. Se tanto crediamo a questo vaccino diamo loro il ritorno a scuola dato che la classe dei professori (chiusi in casa) è stata vaccinata per prima a discapito di gente che tutti i giorni lavora in prima linea da marzo dell’anno scorso e non se ne parla ancora di questo vaccino.
    Adesso i contagiati sono tutti in casa questi figli devono tornare a vivere. Riaprite queste scuole perché la presenza e tutt’altra cosa di stare dietro uno schermo dove non si hanno stimoli.

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