La magia del contatto (prima parte)

La magia del contatto (prima parte).

Restiamo connessi con le parole, il pensiero non può rimanere ad un metro di distanza.

Marzo è il mese dell’inizio della primavera.  I fiori sbocciano, le giornate si allungano. L’aria inizia a farsi più calda, anche se il Sole, per assurdo, si trova nel punto più lontano dalla Terra. Ma questa è un’altra storia.

Il Sole è la stella più importante del nostro sistema planetario e la principale fonte di vita. Senza il Sole, non potremmo esistere. Noi pensiamo che il nostro Sole se ne stia lì tranquillo, ogni giorno uguale a un altro. Non è così. E’ un tipo irrequieto e cambia ogni minuto. Infatti, nella corona solare, la parte più esterna del Sole, avvengono esplosioni gigantesche. Solo una di queste ha una potenza di oltre 500 milioni di bombe atomiche.

Se vogliamo scoprire come si innescano, dobbiamo andare lì e vedere cosa succede. Dalla Terra non possiamo farlo. Sarebbe come cercare di capire come funziona un motore guardando il gas di scarico.

Per questo, nell’agosto 2020, la NASA ha inviato nello spazio la Parker Solar Probe. La sonda PSP raggiungerà nel 2024 la corona solare. Per ora, sappiamo che il Sole non ha confini, perché è composto di gas. E’ la nostra fonte di luce e di calore, prodotti dalla fusione dei nuclei degli atomi di idrogeno di cui è composto. Ogni secondo, vengono fuse 600 milioni di tonnellate di idrogeno per produrre elio. Questo processo, è ciò che tiene in vita la Terra. Questa reazione nucleare andrà avanti finché ci sarà idrogeno. Niente paura, prima che l’idrogeno finisca ci vorranno 4 o 5 miliardi di anni!

Torniamo alla fusione nucleare. Entriamo nel dettaglio del suo funzionamento. Immagina due nuclei atomici che si fondono e si uniscono tra loro in un ambiente di 16 milioni di gradi. In questo incontro, più protoni vincono la repulsione elettrica tra cariche dello stesso segno e si uniscono per formare un nucleo di elio. In questa fase, si liberano enormi quantità di energia che viene trasmessa in soli 8 minuti sulla Terra sotto forma di luce e calore.

Che bello sarebbe se anche noi potessimo produrre luce e calore,  come stelle. Anche per l’uomo, comunque, la magia del contatto è accessibile.

Il contatto è un fatto fisico. A volte si può creare con la parola, a volte nel silenzio. Mette paura all’inizio e non è automatico. Tuttavia, gli uomini sanno di possedere questa magia e da sempre si cercano, si sostengono, si proteggono. Hanno dovuto studiare la magia del contatto. Gli uomini sanno che non basta toccarsi per far accadere il miracolo. Infatti, con un contatto ci si può urtare, ci si può graffiare, addirittura respingere.

Il contatto è una chiave impegnativa, ma funziona davvero. Il contatto tra esseri umani, simile alla fusione nucleare, è una condizione particolare in cui due scintille si toccano e in esse ogni volta riaffiora la vita.

La natura umana, oltretutto, è di per sé grande ed estremamente vulnerabile allo stesso tempo. Nella solitudine questa fragilità si fa sempre più forte e la paura diventa più grande. Ed è qui che nasce la necessità di un contatto, della presenza contemporanea di io e te.

L’uno non deve prevaricare l’altro. Entrambi devono volere bene prima di tutto a se stessi. Se, in qualche modo, io non mi voglio un po’ di bene, è molto facile che, toccando te, cerchi di rubare l’energia e di non condividerla. Questa cosa accade più spesso di quanto ci si possa rendere conto. Dagli altri si pretende, si cercano conferme e, talvolta, agli altri ci si aggrappa.

Poi ci sei tu: se non so guardarti negli occhi e non mi interessi, potrò anche toccarti, ma ti farò del male. Se penso a te come un problema, le mie paure aumenterebbero e forse anche le tue. Se invece ti apprezzo anche se sei diverso da me, allora ogni contatto potrà sciogliere la nebbia e la paura.

La grandezza di ogni essere umano non sta nella solitudine, ma nelle opportunità che sa darsi di toccare e di farsi toccare. Solo così si produrrà luce e calore proprio come avviene nel Sole.

E noi saremo piccole stelle che brillano in questa notte buia provocata dal Covid-19 che sembra non finire mai.

(continua)

Elena Ricci

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