Il Maca e le allucinazioni

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Nella giornata di ieri sono usciti, in rapida successione, due comunicati che si riferivano al Maca e a una serie di articoli apparsi su Acrinews nei quali traspariva una certa preoccupazione per il futuro del museo.

Il primo, a firma del comitato di gestione; il secondo, che toccava tangenzialmente la questione, di Articolo Uno. In questo addirittura il passaggio in maiuscolo.

A leggerli, sembrerebbe che chi nei giorni scorsi ha scritto del Maca sia il componente di una occulta congrega di allucinati. In sostanza, il comitato di gestione e l’amministrazione comunale opererebbero in piena concordia e totale sintonia e chi vede addensarsi nubi sul cielo di Palazzo Sanseverino-Falcone sarebbe nella migliore delle ipotesi in preda alle allucinazioni.

A dare il via alla serie di interventi è stato un mio editoriale (https://www.acrinews.it/2021/03/25/lo-strano-caso-del-maca/ ), uscito su questa testata lo scorso 25 marzo, nel quale veniva denunciato un tentativo di ridimensionamento del museo di arte contemporanea.

Confermo tutto: l’amministrazione comunale chiese al Maca una stanza per potervi allocare il Museo della civiltà contadina e, a tal proposito, venne anche fatto un sopralluogo. Per definizione, togliere uno spazio a un ente culturale significa ridimensionarlo.

Ci sembrava oltretutto balzano il proposito di allestire un Museo della civiltà contadina accanto a un Museo dell’arte contemporanea senza che vi fosse soluzione di continuità.

Ora sembrerebbe ( e mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo, perché la vicenda è ancora in evoluzione) che questa soluzione sia stata accantonata e che per il Museo della civiltà contadina si starebbero studiando soluzioni alternative. Se così è, ci fa piacere, ma se il comitato di gestione del Maca e Articolo Uno dicono che questo tentativo non era stato esperito, mentono sapendo di farlo.

In un passaggio del comunicato del comitato di gestione, con stupore apprendiamo che “di commenti offensivi, nei confronti delle nostre persone, che, gratuitamente, stanno impegnando il proprio tempo e le proprie competenze a servizio di un istituzione culturale”. Ci spiegate quali? In riferimento agli articoli apparsi qui sul Maca, erano tutti dello stesso tenore: difenderlo dai tentativi di ridimensionamento, non solo fisico. Che poi dovrebbe essere uno dei vostri obiettivi.

Infine Articolo Uno. Ci dipinge come “leoni da tastiera”, ma addirittura uno degli articoli apparsi qui sul Maca è stato tanto apprezzato dal suo unico consigliere comunale da meritarsi la condivisione sui social.

Non ci sfuggono certe dinamiche politico-amministrative e non ci scandalizzano, ma pretendere di gabellarle per verità è quantomeno pretenzioso.

Piero Cirino

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