Caro Articolo Uno…
Abbiamo letto stupiti il comunicato di Articolo Uno, nel quale si rivendica con orgoglio una collaborazione con un’amministrazione rispetto alla quale la formazione suddetta si era presentata in alternativa. Nulla di male in tutto questo. Saranno i cittadini a giudicare se Articolo Uno sia stato o meno coerente con il mandato che ha ricevuto. Il senso del nostro intervento attuale esula da problematiche di pura dialettica politica, per limitarsi a un problema di stile e comportamentale, richiamandoci a regole universali, che devono valere a maggior ragione per chi gestisce la cosa pubblica.Non vogliamo accordarci all’infinita moltitudine di persone che, con scritti, atti e parole, si sono ampiamente espressi sull’argomento. Riteniamo, oltretutto, che far rilevare elementi ovvi rischi di apparire stucchevole. Molto meglio attendere un anno per vedere se i cittadini avranno realmente compreso questa metamorfosi. In questa sede, ci preme semplicemente dire agli amici di Articolo Uno che elemento imprescindibile per qualsiasi confronto è il rispetto delle persone. Quando ci si rivolge a cittadini – che hanno il solo torto di esprimere opinioni, con articoli peraltro garbati e senza alcun tono polemico né offensivo -, usando epiteti ed espressioni ironiche, è segno di un nervosismo e di un’intolleranza che può essere giustificata solo dal fatto di sentirsi crollare la terra sotto i piedi. Ci saremmo aspettati delle controdeduzioni nel merito, delle rassicurazioni. Nulla di tutto questo. Il nostro diverso stile, ci impone di fare qui punto, sorvolando intenzionalmente su altri aspetti per i quali non ce la sentiamo di inveire.
Riguardo, invece, al comunicato del comitato di gestione del museo, consigliamo un’attenta riflessione prima di scrivere, non disgiunta da un accurato esame del testo avanti della diffusione. Siamo certi che ne guadagnerebbero molto, se non altro in termini di immagine.
Massimo Conocchia