Il vaccino anticovid, questo sconosciuto
Prevedere e prevenire le malattie, acquisire uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale è un diritto-dovere di tutti. Questo concetto è ben espresso nello statuto dell’organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S). Il concetto di vaccinazione risale al 1796 e da allora ha preso il via il grande sviluppo della ricerca sull’origine dell’immunità per tante infezioni da virus e batteri.
Ma cos’è esattamente un vaccino? Ora ve lo spiego. Nella preparazione dei diversi vaccini vengono utilizzati microrganismi che non devono farci ammalare ma solo provocare la produzione di sostanze specifiche di difesa. Per semplificare vi propongoquesta semplice analogia: il nostro sistema immunitario è il sistema di difesa del nostro corpo, e le cellule immunitarie sono i soldati posti a fare da guardia. I soldati combattono vari invasori, come ad esempio virus e batteri, che vogliono impossessarsi del nostro sistema immunitario e farlo prigioniero, che è poi il motivo per cui ci ammaliamo. Ma talvolta queste cellule immunitarie che fanno da soldati hanno bisogno di un capo che insegni a loro la strategia migliore per vincere. I vaccini insegnano al nostro sistema immunitario come difenderci da nemici pericolosi – chiamati anche patogeni – e mantenere il nostro corpo in salute. Dopo aver fatto un vaccino, i soldati imparano come combattere una specifica infezione, e quindi se veniamo esposti a quel germe in futuro, non ci ammaliamo. I vaccini non servono solo per la nostra personale protezione – possono proteggere intere comunità e nazioni. Quando un numero sufficiente di persone si vaccina contro una malattia potenzialmente mortale, la diffusione di quella malattia diventa limitata, il che protegge anche altre persone che non possono vaccinarsi. Questa è quella che chiamiamo immunità di gregge.
Al momento nell’Unione europea, e in particolare in Italia, abbiamo un totale di tre formulazioni vaccinali contro il coronavirus che sono state approvate per la somministrazione di massa. Il primo arrivato, in ordine cronologico, è la soluzione sviluppata da Pfizer e Biontech che ha ricevuto il via libera il 21 dicembre 2020. Pochi giorni più tardi, il 7 gennaio di quest’anno, è stata la volta del vaccino prodotto da Moderna. E infine il 29 gennaio è arrivato come ulteriore opzione il vaccino sviluppato da AstraZeneca che completa l’attuale offerta commerciale disponibile nel nostro paese.
Come ormai ben noto, poi, la corsa globale al vaccino va ben oltre il mero aspetto scientifico: ci sono questioni di competizione commerciale tra grandi multinazionali, accordi tra aziende e specifici paesi (che in buona parte hanno finanziato lo sviluppo dei vaccini) ed equilibri internazionali. Insomma, da qualunque angolo la si guardi, quella delle vaccinazioni è una vicenda complessa e dalle molte sfaccettature. Ma cosa sappiamo dal punto di vista scientifico sui vaccini protagonisti di questi mesi di campagna vaccinale? Ho provato a mettere in ordine, uno per uno, gli elementi più utili da sapere. Ci siamo, quasi. Ma di cosa sono fatti in sostanza i diversi vaccini? Il panorama è vasto, ma concentriamoci su quelli più vicini, su quelli attualmenteprevisti nel piano vaccinale anti-Covid del Ministero della Salute, ovvero su AstraZeneca, Johnson & Johnson Pfizer e Moderna e possiamo raggrupparli in base alle loro caratteristiche, per come sono fatti. Così, finiscono nello stesso gruppo quelli di Moderna e Pfizer. Tutti infatti sono cosiddetti vaccini a mRNA, ovvero vaccini che utilizzano questa sostanza per far produrre al nostro corpo una proteina del virus. Il principio è questo: l’mRNA è una molecola contenuta nel vaccino che fornisce al nostro corpo le istruzioni per produrre una sostanza come quella che il virus usa per entrare nelle cellule del nostro organismo. In questo modo un pezzettino del virus viene prodotto all’interno del corpo, è riconosciuto come estraneo e induce il sistema immunitario a preparare una risposta. Più tradizionali sono invece gli altri vaccini come Astrazeneca e da Johnson & Johnson che utilizzano dei virus incapaci di moltiplicarsi per trasportare nel nostro corpomateriale genetico del coronavirus, il quale servirà, allo stesso modo dell’mRNA , per la produzione di una sostanza riconosciuta come estranea al nostro corpo, e contro cui si svilupperà la risposta immunitaria.
Andiamo avanti. “Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. In queste parole, con cui si apre la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sancita nel 1948 dall’ONU, è ben presentata la sintesi fra libertà come diritto personale e come dovere morale verso gli altri. La libertà dunque non è disgiunta dalla responsabilità. Libero è quindi l’uomo che fa quello che vuole senza nuocere agli altri, autolimitandosi spontaneamente e accettando i limiti imposti dalle leggi. Al tempo stesso, però, è impegnato a costruire la sua libertà ragionando con la propria testa e rifiutando i condizionamenti che altri cercano di imporgli con la persuasione o con la forza. L’uomo è ,quindi, responsabile della sua e dell’altrui libertà, perchè è parte di una società formata da uomini e donne con uguali diritti. Quindi il vero vaccino umano per la pandemia si chiama solidarietà. Ma perchè abbiamo tanta paura di vaccinarsi contro il covid-19 ?
Lo psicoterapeuta Massimo Recalcati , in un suo articolo, ha spiegato quali sono le ragioni che ci spingono ad avere tanta incertezza. Vi riporto alcuni frasi: “Esiste una componente psicologica “irrazionale” nel rifiuto a farsi vaccinare che non bisogna sottovalutare. Non è molto diversa dall’angoscia che rende impossibile viaggiare in aereo o frequentare luoghi affollati, sottoporsi ad una anestesia o attraversare in auto un lungo tunnel. Il comune denominatore di tutte queste situazioni apparentemente così eterogenee è l’inevitabile perdita di controllo (…) In tutte queste situazioni e in molte altre ancora che lo psicoanalista ascolta quotidianamente nella sua pratica l’angoscia sorge dal sentimento di non poter governare la situazione nella quale ci si trova inclusi forzatamente. e in modo più o meno accentuato il soggetto è costretto a sperimentare (…) Come favorire l’adesione alla campagna di vaccinazione? (…) si tratta di sostenere culturalmente che la vita umana non può essere una monade chiusa su se stessa, ma è fatta per stare insieme Si vince collettivamente l’angoscia di non controllo potenziando la fiducia verso l’altro (…) Vi invio il link dell’articolo:
Dunque vi invito a riflettere su queste parole….mentre aspettiamo pazientemente il nostro turno.
Elena Ricci