Il bue chiama cornuto l’asino!

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Abbiamo letto i comunicati stampa del Sindaco Capalbo, edell’Uomo dai mille incarichi, circa gli accadimenti che coinvolgono il nostro nosocomio cittadino.

Siamo allibiti da cotanta arroganza, dalla “violenza” verbale che viene usata. Non si danno risposte nel merito delle questioni, ma ci si scaglia in maniera brutale contro chi giustamente chiedeconto del loro operato.

Adesso, sempre che trovino il tempo di rispondere, vogliamo esporre pubblicamente le nostre richieste: Vogliamo sapere qualisono i progetti di rilancio che la direzione sanitaria sta attuando per il nostro ospedale. Vogliamo sapere chi effettivamente svolge il ruolo di assessore alla sanità visto che questa delega è avocata al sindaco. Vogliamo conoscere l’andamento delle prestazioni degli ultimi 3 anni, periodo sotto la guida del dottor Cozzolino. Vogliamo sapere quali sono le attività attualmente funzionanti a regime e quali sono state interrotte.

In una sanità sempre più malata, che non dà risposte ai cittadini, in cui ci sono aziende sanitarie che non hanno un bilancio consolidato: i dati reali devono essere di pubblico dominio. La Sanità calabrese, travolta da scandali e inchieste di ogni sorta, che pare stiano portando il commissario ad acta Guido Longo,nominato solo 3 mesi orsono, a meditare la dimissioni per via delle molteplici anomalie amministrative perpetrate ai vari livelli delle diverse Aziende Sanitarie calabresi, tra cui quella di Cosenza che da 2 anni non approva il proprio bilancio. Le cronache giudiziarie ci hanno consegnato un quadro squallido in cui la sanità viene utilizzata bancomat pubblico e come bacino di voti da questo o quel personaggio, ed un cui soggetti di ogni risma fanno il bello e il cattivo tempo. Per questo è necessario che siano evidenti le singole competenze e che i risultati siano resi pubblici, inoltre, che le scelte siano condivise e non dettate solo dalla propria convenienza politica o personale.

Quello che ci consegnano le dichiarazioni pubbliche degli amministratori, è la conferma dello stato di disagio in cui versano i servizi ospedalieri e territoriali nella nostra città. Quello che non riportano sono invece i disagi dei cittadini che non possono più curarsi adeguatamente, perché, se è vero che occorre fronteggiare l’emergenza Covid, è ancor più vero che le altre patologie non sono scomparse. Ci sono ancora malati oncologici, chi deve operarsi, donne che devono effettuare interventi ginecologici, persone che devono effettuare la risonanza magnetica.

Invece di concentrarsi sul rilancio e sulla richiesta di potenziamento delle attività, ci si preoccupa di chiudere un reparto di chirurgia per inaugurare in pompa magna un reparto Covid.Infatti, ad oggi risulta che gli interventi chirurgici da sala operatoria, in day surgery o week surgery, dovevano riprendere il 7 gennaio scorso. La risonanza magnetica non eroga prestazioni perché manca il radiologo, l’unico che c’era è stato trasferito allo spoke Corigliano-Rossano, mancano ancora i 4 posti di dialisi che non si possono realizzare perché i locali sono occupati dai servizi SAUB. 

Noi non siamo contro questa Amministrazione o contro chi sodalizza con essa per solidarietà partitica, ma siamo contro la cattiva amministrazione, la mancata collaborazione e l’attacco indiscriminato verso chi chiede solo il rispetto dei propri diritti, come quello alla salute.

Adoperatevi piuttosto a reperire personale sanitario, tecnico e amministrativo che manca ormai da anni.

Noi abbiamo una chiara idea di rilancio dell’ospedale con il ripristino del reparto di chirurgia che guarda verso il multidisciplinare chirurgico/ginecologico, con attività di sala operatoria da lunedì a sabato compreso.

Invitiamo il direttore sanitario dott. Cozzolino e l’assessore/sindaco a confrontarsi su questi temi.

Se le risposte non arriveranno l’unica via saranno le dimissioni per incompetenza manifesta.

Associazione Laca

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