Acrinews compie due anni, il fascino di una sfida in trincea
Oggi la nostra testata compie due anni. Tanti ne sono passati dal giorno in cui siamo apparsi sul web, animati delle intenzioni migliori per non essere fotocopia di nessuno, ma di voler rappresentare un elemento di novità nel panorama dell’informazione locale.
Ci siamo riusciti? A chi ci legge la sentenza. Sebbene un compleanno rappresenti un’occasione di riflessione sull’attività, personalmente annetto a questo bilancio parziale un’importanza non esagerata.
L’impostazione che ci siamo dati fin dall’inizio, in cui lo studio sulla nostra identità e la nostra cultura ha uno spazio parimenti importante rispetto alla cronaca quotidiana, forniva l’immagine di una testata che preferiva i contenuti alle visualizzazioni e ai like.
Tuttavia, come ha rimarcato ieri Massimo Conocchia, i dati ufficiali ci restituiscono una foto che definire gratificante sarebbe limitativo.
Sono cifre di chi solo nell’ultimo anno è cresciuto oltre ogni più rosea previsione. E’ vero che la pandemia ha inciso in maniera significativa sui numeri, che in alcuni mesi hanno addirittura sestuplicato la media dello stesso anno, ma un calcolo prudente ci dice che anche nei mesi in cui di Covid si è parlato assai meno i dati sono stati decisamente incoraggianti, triplicando le visualizzazioni rispetto all’anno prima.
Questo ci dice che si può puntare sulla qualità, senza rinunciare ai numeri e che probabilmente stiamo lavorando sulla formula giusta.
In ogni caso, come ho detto prima, il bilancio, che pure fa piacere, va preso con le pinze e non occorre annettergli un’importanza ipertrofica.
Quello che a noi interessa è la visione diacronica, non la foto. Provo a spiegarmi.
Quei numeri sono importanti solo se li si vede come le tappe di un percorso di crescita, perché c’è ancora tantissimo da fare e due anni non bastano
In questo senso il tempo non lo puoi riprodurre artificialmente, perché una casa la si costruisce mattone su mattone e ogni tradizione ha un suo inizio: quello che a noi interessa è capire ogni giorno dove dobbiamo migliorare e per farlo è necessario un approccio di straordinaria umiltà e di tanta pazienza.
E’ un impegno costante che nel giorno di questo secondo compleanno ci sentiamo di riaffermare con tutta la nostra convinzione.
Siete voi a emettere inappellabili sentenze, e in questa prospettiva i numeri sono importanti, perché ci spiegano dove dobbiamo migliorare.
Grazie di cuore a chi ci segue consultandoci quotidianamente: faremo di tutto per rimanere nelle vostre abitudini giornaliere; grazie anche a chi ci legge solo occasionalmente, con la speranza di avervi tra noi sempre più spesso.
Un sentimento di gratitudine a chi ha condiviso con noi un pezzo di strada e oggi, per i motivi più svariati, non figura più nella nostra squadra; a chi di tanto in tanto o solo una volta ci affida pensieri ed emozioni, sulle questioni più diverse, da ospitare nel nostro giornale; ma grazie, permettetemelo, soprattutto a chi dà forma a questo progetto: Aurora Luzzi, Massimo Conocchia, Giuseppe Abbruzzo, Angelo Canino, Antonio Biagio Serra, Flavio Sposato, Assunta Viteritti, Angelo Montalto, Francesco Spina ed Ezio Straface.
Piero Cirino