La coerenza a buon mercato
Poco più di un anno fa, era il dicembre del 2019, il Comune di Acri, con voto unanime in consiglio comunale, decise di attribuire la cittadinanza onoraria al paesologo Franco Arminio.
Fummo gli unici, almeno nel mondo dell’informazione locale, a dichiararci pubblicamente contrari, motivando il nostro pensiero con la mancanza di sintonia tra il senso e il significato profondo di un istituto così prestigioso e il legame tra Arminio e la nostra comunità (https://www.acrinews.it/2019/11/27/cittadinanza-onoraria-a-franco-arminio-perche/).
Per carità, di rispetto reciproco, ma per la cittadinanza onoraria ci vuole ben altro.
Il nostro ragionamento ovviamente non entrava nel perimetro delle qualità intellettuali dell’insigne paesologo, per le quali esprimemmo anche apprezzamento.
All’epoca comunque la nostra fu la voce che fece stecca nel coro, con tanto di sottolineatura di ambienti della stampa locale.
Fa piacere apprendere oggi che quegli stessi ambienti, a distanza di oltre un anno, siano entrati in piena sintonia con il nostro pensiero e sarebbe bello conoscere i motivi per i quali vi sia stato un così clamoroso ripensamento.
Per carità, cambiare idea è lecito, ma questa operazione senza motivarla pone un problema evidente di coerenza.
Piero Cirino