Maturità
Gennaio è il mese delle scelte.
Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato
Fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato, il mio corpo malato
Sono distese lungo la pianura bianche file di campi
Son come amanti dopo l’avventura neri alberi stanchi, neri alberi stanchi
Così cantava Francesco Guccini a proposito di Gennaio nella “Canzone dei 12 mesi”. Era il 1982. Al contrario di ora in quegli anni potevi scegliere la scuola che volevi fino all’ultimo giorno. Ora è diverso. Il 25 Gennaio 2021 devono fare la preiscrizione alle scuole superiori studenti e studentesse delle III medie (più di 80.000 persone del totale degli iscritti alle scuole medie che è di circa 1.689.056) ed è di oggi (21 Gennaio) la notizia di come sarà l’esame di maturità per quanti sono all’ultimo anno delle superiori (si tratta di 469.678 persone su un totale di 2.635.110 iscritti alle scuole superiori).
Sono notizie che di solito negli anni passati erano parte della stanca cronaca riguardo i passaggi tra un grado e l’altro dell’istruzione in Italia ma quest’anno fanno più rumore. Si tratta di più di 550.000 persone che, in tempo di pandemia, stanno per fare una scelta che condizionerà le loro esperienze formative, professionali e sociali future. Ognuno/a di loro farà una scelta personale che prenderà poi forma sul piano collettivo in base a quanti di loro faranno una scelta liceale o tecnica e in base a quanti di loro andranno o meno all’università.
Due generazioni diverse che provano, in tempo di pandemia, la loro maturità. I quattordicenni scelgono la scuola superiore avendo assistito, nel migliore dei casi, a open day on line e comunque saranno più condizionati dal capitale culturale e sociale delle famiglie (e in alcuni casi rischiano un effetto di riproduzione delle diseguaglianze sociali di partenza), mentre i diciannovenni sceglieranno (tendenzialmente) seguendo le indicazioni degli insegnanti delle superiori ma anche le aspirazioni personali che saranno riusciti a coltivare negli anni di studio.
A queste due generazioni stiamo chiedendo una speciale maturità, vivono uno smarrimento che gli adulti non possono partecipare del tutto e stanno facendo scelte da grandi avendo passato gli ultimi 12 mesi spesso fisicamente da soli davanti a uno schermo. E’ questa la loro vera grande prova di maturità, sia per i quattordicenni che per i diciannovenni.
A proposito di questi ultimi sulle cronache di questi giorni si dibatte attorno a un maxi esame solo orale per l’ultimo anno delle superiori, si parla dei pro e dei contro e la Ministra cerca soluzioni tampone. Parliamo di una maturità dimezzata che deve tener conto di due anni di scuola superiore di fatto compromessi e non comparabili, per risultati e apprendimenti, a quelli degli ultimi decenni. Altra è quindi la maturità di questa generazioni. Stanno imparando l’incertezza, vivono in prima persona la compromissione del pianeta, sanno che davvero il loro futuro dipenderà dalle scelte che faranno.
Centinaia di migliaia tra adolescenti e giovani adulti che meritano pienamente tutta la nostra ammirazione, seppure incerti e provati sono già dentro il loro futuro. Mentre noi tutti, in apnea, cerchiamo di non restare intrappolati in questo ansimante presente.
Assunta Viteritti