Dopo 41 anni, l’Arca di “Pina la fioraia” approda in porto
“Pina la fioraia” ha deciso dopo 41 anni di abbassare la saracinesca. Stavolta il Covid non c’entra, ma San Giacomo si è riscoperta più povera. La signora Giuseppina Morrone ha deciso di aprire una nuova stagione della sua vita, che coincide con il pensionamento.
“L’Arca giftshop” consegna alla storia della comunità sangiacomese insegna, petali e profumi.
E’ una storia d’amore per un mondo, quella floreale, che accompagna un’esistenza intera. “L’Arca” nasce nel 1979, a Trezzo sull’Adda, vicino a Bergamo, dove la sua famiglia si era trasferita qualche anno prima. Qui inizia il suo percorso professionale da fiorista, che non si limita al negozio, ma che viene coltivato, è il caso di dirlo, nella serra adiacente.
Quell’esperienza viene poi trapiantata a San Giacomo, al ritorno della famiglia in Calabria. Chi le stava vicina non era convinto che fosse la scelta giusta, “perché in una realtà come questa sarà certamente un’esperienza fallimentare”. Pina ascolta tutti, ma poi decide da sé. E lo fa per il meglio, come l’avvenire si incaricherà di dimostrare.
A San Giacomo apre un piccolo negozio di fiori, piante ed articoli da regalo. Ma è solo l’inizio, perché col tempo i metri quadri aumentano e la gente del luogo riconosce in quell’indirizzo un punto di riferimento.
Lo è anche per l’indiscutibile competenza di chi sta dietro al banco. Questa è una caratteristica esclusiva di chi è spinto dalla passione per quello che fa, e la passione viene costantemente alimentata da corsi specifici per fioristi, tenuti da maestri olandesi di fama internazionale; gli articoli da regalo, incomincia a frequentare il Macef di Milano, dedicato a tutti i marchi più in voga. Così a San Giacomo approdano brand come Swarovski, Breil, le porcellane Limoges e la cristalleria di Colle, solo per citarne qualcuna. Le sue vetrine sono uno spettacolo, con decorazioni sempre più innovative.
Quando ormai tutti la ritenevano prossima alla pensione, un nuovo colpo di scena. Pina decide di raddoppiare escommettere ancora sul suo progetto di una vita e “L’Arca” diventa “L’Arca giftshop”, che coincide con l’ingresso di nuove firme importanti, quali, ad esempio, Camomilla, Liu Jo, Moesi, Alessandra Cipriani, Cuorematto, Alterego Home design. Ma è il canto del cigno. Pina, dopo 41 anni, decide che è tempo di altre sfide e di dedicarsi a un nuovo tipo di coltivazione, quella degli affetti, che, come i fiori e le piante, hanno bisogno di cura e attenzioni. Buon riposo, “Pina la fioraia”.
Piero Cirino
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