A proposito di Didattica a Distanza

Ebbene, il Presidente Spirlì ha disposto la tanto temuta chiusura delle scuole, per Acri in realtà si tratta di una proroga, essendo la scuola chiusa ormai da fine ottobre.

In questi giorni sui social si è detto e scritto veramente di tutto, mi è capitato persino di leggere che secondo alcuni la DAD sarebbe la scuola del futuro, perché potrebbe portare ad un risparmio di risorse, per i trasporti, per il riscaldamento, ecc. Tutto questo mi ha fatto letteralmente rabbrividire, è un’affermazione assolutamente folle.

Provocatoriamente, se si ragiona solo sull’utilità del mezzo tecnologico si potrebbero chiudere le scuole e utilizzare Robot super intelligenti al posto dei docenti, in termini economici si otterrebbe un enorme risparmio. E in termini umani?

Da persona che di scuola ne sa molto – essendo un’insegnante di scuola primaria in pensione – a parziale soluzione della vicenda “chiusura scuola ” a causa della pandemia ancora in corso, a mio personale parere una soluzione sarebbe ripristinare, magari, i doppi turni e suddividere l’inserimento delle materie a rotazione mattina e pomeriggio, attuare cioè quelle modifiche già conosciute anni fa con i moduli.

Basti ricordare quello che una volta si chiamava “doposcuola” e che oggi si chiama “tempo prolungato”; si potrebbe abolire il sabato così come già avviene in tanti Istituti troppo spesso in balìa delle esigenze ora di taluni ora di altri, tutti protesi a far valere i propri comodi.

Non sono favorevole alla DAD perché ci vanno di mezzo gli alunni che hanno bisogno di socialità, movimento, di postura corretta, di preservare la vista e di essere tutelati dai danni di un’eccessiva esposizione allo schermo dei computer o dei tablet, a volte persino degli smartphone.

Quanti Dottori suggerivano e suggeriscono ai genitori il minor uso di telefonini e di dispostivi elettronici? Quanti mancati contatti così necessari ai rapporti umani? La DAD costringe i ragazzi a diventare prigionieri in casa tutto il giorno, la mattina davanti allo schermo e il pomeriggio a fari i compiti; quanti i disagi di alunni che non hanno la possibilità di seguire le lezioni a distanza per svariati motivi e quanti genitori che non possono usufruire dello smart working lasciano da soli in casa figli piccoli con una connessione internet che sappiamo bene a quali rischi li espone? Vogliamo anche parlare delle cosiddette verifiche dell’apprendimento di alunni con i genitori nascosti alla webcam pronti a suggerire per poter primeggiare? Ma quando torneranno a scuola che cosa succederà? Avranno davvero imparato?

Sento troppi genitori che si preoccupano solo dell’apprendimento didattico, qualcuno spieghi loro che il benessere psico-fisico deve essere al primo posto, la scuola non è una gara a chi arriva primo.

Credo che la DAD sia stata utile nell’emergenza, adesso bisogna trovare soluzioni ed applicarle, altrimenti, come qualcuno dice, fa bene solo agli adulti che così non escono di casa. Tutto ciò che si ritiene risparmiare con la DAD credo dovrebbe essere devoluto ai tanti genitori diventati docenti che, pressati, devono sostituirsi agli insegnanti, soprattutto per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria.

Sappiamo bene che è fuori dalla scuola che si tengono i comportamenti scorretti, soprattutto da parte degli adulti che dovrebbero invece tutelare bambini e ragazzi. E non mi si dica che il problema è il trasporto pubblico, impariamo, genitori e nonni, a non fare conversazione, magari con la mascherina abbassata, mentre aspettiamo che i bambini escano da scuola. Mettiamo in pratica quel po’ di buon senso che ognuno di noi dovrebbe avere.

Naturalmente questo è solo il pensiero, forse strampalato, di una vecchia maestra, che in questo periodo assiste inerme al disagio di alunni che frequentano la DAD.

Già si nota come i rapporti umani siano in crisi, gli alunni-figli-nipoti dopo una mattinata trascorsa davanti al computer e il pomeriggio a fare compiti non hanno per nulla il desiderio di dialogare con gli altri, e le attenzioni, il bisogno naturale di dare e ricevere affetto, appaiono come una manifestazione inutile, se non fastidiosa e fredda.

Auguro a noi tutti un felice Nuovo Anno e che si ritorni presto, fisicamente, a scuola!

Giuseppina Aiello

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