Un po’ di antistoria: la sanità in Italia prima e dopo l’Unità

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Da un punto di vista dell’organizzazione sanitaria, storicamente, sussistevano nella nostra penisola profonde differenze nei vari Stati preunitari, che proveremo a sintetizzare.

L’assistenza sanitaria di base era costituita dalle condotte mediche, che rappresentano un’istituzione risalente al XVIII secolo, pur con profonde differenze tra le diverse aree e i diversi Regni. Il medico condotto era una figura di professionista pagato dal Comune, che garantiva H24 assistenza gratuita agli indigenti, mentre, con regolare tariffario, prestava la sua opera a pagamento agli abbienti.

Questa figura di professionista è resistita, nel nostro Paese fino al 1978, anno di istituzione del S.S.N. (Legge n. 833, 23 Dicembre 1978), con varie sfaccettature; a volte gli venivano demandate anche funzioni di controllo della sanità pubblica (Ufficiale sanitario).

Il primato di questo tipo di organizzazione era detenuto nel periodo preunitario, nel Nord, senz’altro dal Lombardo-Veneto, che, sotto la dominazione austriaca aveva conosciuto una capillare diffusione di questa figura di professionista, con un rapporto, a metà Ottocento, di 1 medico: 1491 abitanti, mentre lo stesso saliva a 1:2258 nel Regno di Sardegna, con a capo i Savoia.

Il Regno delle Due Sicilie poteva vantare un’organizzazione sanitaria di tutto rispetto, anche raffrontata agli altri Stati che abbiamo appena citato. A tal proposito, scrive Vincenzo Savica  “I Borbone tra il 1734 e il 1860 avevano costruito l’intera pagina sanitaria del mezzogiorno che era all’avanguardia nell’ Europa della epoca. I Borbone stabilirono la Sanità a carico dello Stato e garantirono ad ogni famiglia un alloggio. A Ferdinando IV si deve la promozione della prima assistenza gratuita. Nel 1860 nel regno delle Due Sicilie operavano 9390 medici chirurghi per 9 milioni di abitanti contro 7087 per 13 milioni del resto d’Italia. (Il rapporto tra medico e “assistiti” era di 1:958 abitanti nel Regno delle Due Sicilie e di 1:1834 come media nel resto dell’Italia, ndr). La modernità dei Borbone si può evincere dal Decreto n°141 del 6 Novembre 1821 allorché’ Ferdinando I di Borbone sanciva, nel suo regno, l’obbligatorietà delle vaccinazioni prevedendo misure punitive per i trasgressori e addirittura un concorso con premio pecuniario per i vaccinati i cui nominativi venivano estratti a sorte.  *

*( QUADERNI DELLA ACCADEMIA PELORITANA DEI PERICOLANTI – II CLASSE DI SCIENZE MEDICO-BIOLOGICHE – VOL. 2 (1) (2019) pp. 38 – 39).

Nella tabella seguente vengono sintetizzate le principali eccellenze sanitarie sotto i Borbone.

Eccellenze Sanitarie nel Regno delle Due Sicilie **

  • 1751 : prima legislazione su organizzazione sanitaria in Italia; Re Carlo III pubblica la Prammatica
  • 1763 : primo cimitero italiano per poveri (cimitero 366 fosse)
  • 1777 : campagna vaccinazione contro vaiolo per 2 milioni di persone
  • 1778 : Ferdinando IV si fa si fa inoculare il vaccino antivaioloso 1782 : prima profilassi antitubercolare in Italia
  • 1783 : primo cimitero in Europa per tutte le classi sociali ( PA)
  • 1789 : prima assistenza gratuita a S.Leucio (CE)
  • 1802 : primi uffici vaccinazione in Italia
  • 1807 : primo orto botanico in Italia ( NA)
  • 1812 : prima cattedra di Psicoterapia a Palermo
  • 1813 : primo ospedale pschiatrico italiano in Aversa
  • 1819 : Supremo Magistrato Salute Pubblica e Soprintendenza Generale (6 proff di medicina,1 di chimica e 1 architetto)
  • 1821 : decreto Regio n 141 per vaccinazione antivaiolosa
  • 1825 : prima Cattedra di Ostetricia,Anatomia e Clinica Cerusica del Regno istituita a Messina presso Accademia Carolina
  • 1833 : 1.300.000 vaccinati contro vaiolo
  • 1835 : primo istituto italiano per sordomuti
  • 1836 : primi studi in Europa su distrofia muscolare
  • 1838 : Levatrici del Regno superiori alle francesi (Combes)
  • 1838 : primi studi di Raffaele Pira su acido salicilico
  • 1843 : primo periodico psichiatrico italiano
  • 1844 : Ferdinando II istituisce Commissione Protomedicale
  • 1860 : primo stato italiano per orfanotrofi,ospizi,assistenza
  • 1860 : piu’ alta percentuale di medici in Italia 1
  • 860 : piu’ bassa percentuale di mortalita’ infantile in Italia.

**(fonte: ibidem, pp. 39).

A Napoli, infine, i Borbone crearono una fitta rete ospedaliera (Incurabili,_Pellegrini, della Pace,_Ascalesi,_Elena_d’Aosta) su cui poggiano l’80% delle strutture nosocomiali moderne.

Si sottolinea la mancanza assoluta di alcun intento revisionistico nel presente scritto. Parallelamente, ci sia consentito di affermare che, in alcuni settori, il termine di Borbone come sinonimo di oscurantismo e arretratezza risulta quantomeno azzardato e che quanto è avvenuto nel Sud, dopo il 1861, ha rappresentato tutt’altro che una progressione rispetto a condizioni preesistenti, che, sebbene non floride, erano certamente, almeno sotto il profilo normativo, più avanzate e in linea (spesso all’avanguardia) con altri Stati europei. 

Se guardiamo, poi, alla Calabria di oggi, siamo presi da un sentimento duplice di rabbia e di scoramento per come il disinteresse centrale e l’incapacità di una classe politica locale  abbiano creato ed alimentato un gap mostruoso col resto del Paese.

Massimo Conocchia

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