Storie da Covid: sono guariti, ma non possono uscire perché manca la comunicazione del sindaco
La seconda ondata di contagi da Covid ha colpito molto più duramente la nostra comunità, rispetto a quanto era accaduto nella scorsa primavera. Siamo arrivati a sfiorare i cento positivi tra i nostri concittadini, e sono dati molto più preoccupanti rispetto a quelli fatti registrare tra aprile e maggio.
Ecco perché i numeri che ci ha dato ieri il sindaco sulle revoche di quarantena, ben 42, ci permettono di tirare, a fronte di settimane di notizie negative, un sospiro di sollievo. E soprattutto permettono di tirarlo a quella 42 persone, che potrebbero a questo punto tornare a una vita che abbia una parvenza di normalità.
Scrivo al condizionale perché, almeno per molti di loro, quelli che ci hanno contattato, la libertà di circolazione, nel limite delle restrizioni valide per tutti noi, a oggi è solo una chimera.
Cosa è successo?
In sostanza, l’Asp, decorsi 21 giorni senza sintomi (circolare Speranza di ottobre), certifica la guarigione e la comunica al sindaco. Questi procede a emettere ordinanze di fine quarantena (le ultime sono dello scorso 4 dicembre). L’ultimo passaggio prevede la comunicazione ai destinatari, senza la quale la loro condizione di “reclusi” non cambia. Ebbene, vi sono persone, tra le 42 citate sopra, che pur avendo ricevuto il via libera dall’Asp da almeno tre giorni, non possono tornare alla loro vita perché manca la comunicazione ufficiale del sindaco, con una oggettiva violazione della libertà personale.
In sintesi: per l’Asp questa gente risulta guarita, ha ordinanza di revoca della quarantena firmata dal sindaco, ma non può uscire perché non le viene notificata. Tra le persone che ci hanno chiesto di denunciare questa situazione vi sono persone che per domani hanno visite mediche, impegni di lavoro o altro, non hanno più il Covid, ma è come se ce l’avessero.
Sindaco, questa è una situazione kafkiana, che va assolutamente risparmiata a chi è già provato da una malattia dalla quale è riuscito a guarire. Faccia in modo che al più presto, oggi stesso se possibile, costoro possano tornare alla loro quotidianità. Se non altro, è una questione di buon senso.
Piero Cirino