Ma quanto deve pesare un candidato politico?

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E’ da un anno che sento parlare di “candidati di peso” esattamene da quando mi sono candidata alle elezioni regionali della Calabria, tenutesi a gennaio 2020, in una lista a sostegno di Carlo Tansi. Da allora, alcuni concittadini, non hanno fatto altro che cercare di sminuire, in maniera esplicita sui social e sui siti locali di informazione, la mia persona, affermando che non sarei stata adatta a rappresentare la città di Acri. E perché mai?

Che cosa vuol dire essere una candidata di peso? Che non ho mangiato abbondantemente? Che i miei 56 kg non bastano? O forse che, al contrario di molti altri, non ho mai partecipato alla spartizione della torta?! Che cosa vuol dire essere un politico legittimato ad una candidatura? Aver frequentato una scuola di politica? Dire tanto per non dire nulla? Fare promesse? Praticare il voto di scambio (reato penale)? Chi sono le donne e gli uomini giusti, quelli da collocare nei posti che contano? I proprietari di cliniche private? I boss della ‘ndrangheta? Gli esponenti della masso-mafia? Be’, se fare il politico significa tutto questo allora do ragione a chi, dopo un anno, ancora non si è stancato di questa noiosa tiritera.

Non sono un politico, sono solo una cittadina onesta, libera e perbene, e come tale posso camminare a testa alta. E ritengo che questo vile modo di pensare sia profondamente irrispettoso verso tutti quei cittadini perbene che soffrono nel vedere come è stata ridotta la Calabria da decenni di mala politica.

Chiudo citando l’articolo 51 della Costituzione della Repubblica Italiana che così recita “Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge…”
Loredana Barillaro

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