Il miraggio dell’acqua ad Acri: diffida formale al primo cittadino
E’ ormai da tempo immemore che la nostra città vive uno stato di precarietà in molti settori con privazione di servizi essenziali, anzi, oseremmo dire vitali. Molti ricorderanno la battaglia – che il primo cittadino tentò a suo tempo di strumentalizzare – di alcuni quartieri (Merolini, Via Sprovieri; Via Europa, Via Ciro Menotti; Via Madre Teresa di Calcutta, Via Sant’Umile da Bisignano Via Giorgio De Chirico), che protestano perché quanto loro promesso, ossia almeno la parziale risoluzione del problema, con garanzia del servizio almeno per qualche ora al giorno, è diventata una chimera, fino al paradosso di un servizio non garantito da oltre 4 giorni. Alle giuste lamentele dei cittadini dei quartieri citati, il sindaco continua a rispondere con atteggiamenti arroganti e sprezzanti, dicendo in pratica di avere altre cose più importanti a cui pensare. A parte il paradosso di dovere scontrarsi con chi, invece, dovrebbe venire incontro a sacrosante richieste, ci piace ricordare al primo cittadino, che, fino a quando occuperà quella poltrona, volente o nolente, dovrà farsi carico dei problemi di tutti, dando, come in questo caso, la priorità a questioni più urgenti. Signor sindaco, è appena il caso di sottolineare che pandemia in corso e carenza idrica costituiscono un’associazione poco felice, che rischia di peggiorare il contagio, atteso che ogni misura di profilassi vede nel lavaggio delle mani e degli ambienti un passaggio essenziale. Se avesse riflettuto un attimo prima di reagire d’impeto e con arroganza, avrebbe capito che, risolvendo almeno parzialmente il problema idrico, avrebbe aiutato una parte importante della sua cittadinanza a prevenire il contagio. In virtù di quanto esposto, le anticipiamo che, in caso di aumento dei contagi nelle realtà appena citate, e persistendo la paradossale situazione di carenza idrica, i sottoscritti non esiterebbero un attimo a sollecitare chi di dovere onde verificare precise responsabilità politiche legate alla mancata messa in atto di ogni misura di prevenzione, come sa chi ha responsabilità precise in merito. Nell’attesa di misure concrete nella direzione da noi auspicata, nell’interesse generale e nel rispetto dell’articolo 32 della nostra Costituzione, si porgono distinti saluti.
Comitato “I nostri diritti”