Della deliranza di alcuni gruppi Facebook

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La classificazione dei gruppi su Facebook è più eterogenea oramai della CDD. Sorprendono in essi le stesse caratteristiche: litigiosità e presunzione, perseguite con accanimento da attaccante di serie A.

Volete fare naufragare una storica amicizia o un matrimonio? iscrivetevi ad un gruppo di fotografia o cucina o erbe rare, se entro due mesi non litigate attenzioneall’aureola perché state per migrare verso lo stato di santo o divinità.

Iscriversi ad un gruppo obbliga implicitamente e garbatamente a cliccare mi piace su ogni foto, attività o post del gruppo, pertanto riflettete: moltiplicate per numero di membri del gruppo e per numero di foto e attività, e stravaganze varie, capite subito che dovrete stare quasi tutto il giorno a cliccare mi piace, anche quando sarete in intimità sul cesso a leggere la rivista di moto, o nel camerino di Zara a misurarvi l’ultimo vestitino in saldo, di due taglie in meno della vostra ma che dovete assolutamente accaparrarvi perché si tratta di un autentico affare.

Una volta iscritti e con un principio di ernietta del dito per lo sforzo di tutti i click che state mettendocompulsivamente mentre avviate la lavatrice o girate il sugo, curiosi inizierete a leggere anche i commenti sotto le foto, vedrete che 8 iscritti su 10 inizieranno a questionare sulla foto, a dettare regole di fotografia o botanica (non avendo mai fatto esperienza di un corso di fotografia o botanica, tuttalpiù avranno partecipato alle reuniondomenicali di qualche altro gruppo di presunti esperti incapaci di distinguere una cicoria da un tasso barbasso), a insinuare che in fondo quel tramonto non è proprio un bel tramonto, che l’orizzonte è un po’ storto, che il palo della luce non doveva vedersi, che quindi sarebbe stato opportuno spostare il palo prima della foto, fare raddrizzare l’orizzonte al Padreterno, per non parlare del controluce che non è stato attivato e della sedia di plastica sullo scoglio che andava levata perché proprio non si può guardare.

“Ma c’era il turista tedesco seduto a contemplare il tramonto”, vi difenderete voi, convinti   che la vostra foto non era proprio una schifezza come la si vuole fare passare.

Potevi buttarlo a mare troverà il coraggio di dire qualcuno, senza ironia, senza poesia.

E poi hai visto quanto giallo? troppo giallo!

Interverrà un terzo grande fotografo argomentando che a ben vedere non è il giallo a rovinare la foto ma il rosso tramonto che è eccessivo, colpa dell’inquinamento, ché tu abiti in una zona inquinata, altrimenti quel tramonto non sarebbe così rosso. Il filosofo del gruppo (c’è sempre un filosofo in ogni gruppo) rispolvererà perfino l’ontologia di qualche suo antico studio per demolire la vostra foto e farvi passare la voglia di fotografare perfino vostra madre mentre spegne le candeline della torta al suo ottantesimo compleanno. Partiranno le prime offese, tutti e trescriveranno in privato all’amministratore supplicandolo di mandare affanculo gli altri due, altrimenti usciranno dal gruppo e si iscriveranno al gruppo su quanto è buono l’aceto balsamico tradizionale di Modena, di cui l’amico Gianni è assaggiatore certificato, quello sì che è un gruppo serio altro che ste fesserie di fotografie. Tutti infuriati usciranno dal gruppo lanciando maledizioni e improperi nemmeno velati al gruppo e a tutti i suoi membri. Tremate nel frattempo voi che appartenete ad altri gruppi, perché costui è litigioso di natura e non gliene importa nulla delle foto, delle genziane, della cicoriella di campo, si è iscritto solo per dimostrare quanto è bravo lui, quanto è giusto il suo giallo, quanto è superlativo il suo tramonto e forse sta per arrivare nel vostro gruppo, con lo stesso piglio di assoluto esperto di sta beata cima di rapa.

State attenti che costui è vendicativo e vi seguirà in altri gruppi e guai a voi se vi iscrivete al gruppo di pellegrini della Madonna del Pettoruto, troverà il modo di vendicarsi venendo nel nuovo gruppo a insinuare che perfino il mantello della Madonna non è azzurro e che la Madonna non è così bella come tutte le Madonne. Si paleserà sotto mentite spoglie, con un nuovo avatar che veicola una gallina ovaiola per ingannarvi o un vasetto di marmellata. In privato però vi manderà benedizioni e preghiere, spesso in spagnolo, nonché inviti ad iscrivervi ad altri maledetti gruppi. In fondo la deliranza è un bene universale e televisivo: costoro vedono ancora Beautiful e si commuovono davanti alla famiglia Forrester che a RozAngeles insegna a tutti che l’amore è sempre possibileanche nella stessa famiglia, fra congiunti, ex mogli, ex suoceri, ex nuore, ex cognati, e ogni matrimonio si può celebrare con tutti allegramente, cornuti, traditori, meretrici,in assoluta armonia e convivialità, all’ombra degli agapanti blu, sempre in fiore, mica come i miei e i vostri fiori che si riposano diversi mesi all’anno senza mai produrre tutto quell’azzurro incantevole da fiction.

Famolo un gruppo, ma famolo strano.

Aurora Luzzi

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