“Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…”

Preside, non me ne voglia. Ho esitato a lungo prima di dare sfogo alle parole che ora balzano prepotenti sul foglio.
Questo inizio di anno scolastico turbolentoe incerto non mi coglie impreparata, ma un po’ malinconica. Tuttavia, sono consapevole che ci saranno tante novità da affrontare. Raggiungere la soglia della pensione e varcarla è un passo decisivo, importante; è un punto di svolta verso ciò che si è sempre desiderato fare e non si è compiuto perché pressati dalle incombenze, dagli incarichi, dalle responsabilità che comporta l’occuparsi di comunità educanti.
Ora che il dado è tratto, io resto sulle rive del fare quotidiano nelle aule senza la vostra guida, la guida di sempre.
Sì, di sempre! Lei, come ben sa, ha scandito le tappe del mio percorso come docente, fin dai miei primi passi.
A metà degli anni ’90 era al mio fianco quando la sostituivo in alcune classi mentre lei ricopriva l’incarico di vicepreside dell’ITCG Falcone ; dopo ventidue anni del mio precariato mi ritrovo a sostenere con lei, ormai Dirigente scolastico prima in Sicilia e poi nel Cirotano, il corso di immissione in ruolo a Corigliano; ottengo il trasferimento ad Acri presso l’Ipsia-Iti e lei ne diventa Dirigente per meravigliosi cinque anni.
Non me ne voglia, dunque, se le scrivo forzando la riservatezza reciproca.
Vorrei elencare le incredibili attività che siamo riusciti a realizzare sotto la vostra Dirigenza, ma esse parlano da sole, appartengono alla memoria biologica e culturale dei nostri allievi che ora si impegnano a rendere vivo e vitale il nostro territorio. Insieme a tanti colleghi, con lei abbiamo seminato emozioni, entusiasmo e conoscenze, ora beneficeremo tutti delle competenze maturate.
Nulla accade per caso!
Se vi saranno cuochi e pasticceri nati e formatisi ad Acri , è grazie al vostro impegno e alla vostra tenacia.
E i tecnici, ambientali e sanitari , che popolano le università italiane sono il nostro punto d’orgoglio.
Non era facile credere e decidere di modificare una istituzione storicizzata come l’Istituto professionale, e cambiarle volto: ” Si nasce meccanici e si resta tali, se non possiamo offrire anche altre opportunità: il meccatronico.”
Non è facile spiegare all’esterno delle mura scolastiche quali salti mortali occorra fare per difendere i posti di lavoro, specie in un territorio come il nostro a crescita zero
Docenti, amministrativi e ausiliari sono rimasti in sede grazie a salti carpiati e avvitamenti dell’organico ! Che fatica! Persino i pesci dell’acquario in Presidenza se ne sono accorti.

E poi arriva il 2020, la tempesta perfetta! Covid -19, pandemia, lockdawn, didattica digitale…Abbiamo superato insieme anche questo uragano.
E ora?

Ero immersa in questo turbinio di emozioni quando squilla il telefono: “Scriveresti i saluti istituzionali al DS Lupinacci? Il distanziamento sociale non ci permette di fare altro che un saluto formale da remoto . “
Rispondo con un nodo in gola: “Non posso, non voglio.”

Lo farò ma non adesso, lo farò a modo mio quando sarò pronta, quando mi sarò persuasa del suo pensionamento. Chissà che ci ripensi!

14 settembre 2020
Scendo in ascensore per andare a scuola, sono tesa come una corda di violino. Qualcuno che sa leggermi dentro fischietta accanto a me : ” …non aver paura di tirare questo calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un giocatore…”
Ho accusato il distacco, subito un rigore …
Felice fischio d’inizio di una nuova avventura, Preside Lupinacci.

Adelinda Zanfini

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