Il 2020, l’anno indimenticabile
Ogni 31 dicembre, dovrebbe risultare indimenticabile l’anno che sta per terminare: la memoria non si dovrebbe mai tacitare. Per l’anno in corso non si dovrà certamente aspettare il giorno di San Silvestro per fare i conti di ciò che è stato! Se, poi, i superstiziosi vogliono attribuire tutto all’anno bisestile, sono liberi di farlo ma ignorano che la posizione del Sole, anno per anno, è in ritardo di circa 6 ore (5 ore, 48 minuti, 45 secondi) rispetto all’equinozio della primavera precedente e che solo ogni quattro anni, col giorno in più, si cerca di conciliarla col calendario civile.
La logica, quindi, fa escludere qualsiasi specificità astrale o influenza negativa sulle vicende terrestri con periodicità quadriennale.
In ogni modo, bisestile o non bisestile, questo 2020 è destinato ad essere un anno speciale. A tutti, infatti, mancano 3 mesi e mezzo di vita, della vita normale fatta di rapporti sociali, di conoscenze, di impegni, di gite, di svago, di lavoro, di certezze, di speranze, di amicizie, di passeggiate, di primavera.
Ma ciò che ha caratterizzato tangibilmente questo lungo periodo di tempo è stata la totale mancanza di spensieratezza. La pandemia ha riempito le giornate di noi italiani. Abbiamo partecipato in ogni momento all’abnegazione del personale medico ed ospedaliero per onorare il giuramento di Ippocrate, nonché alla disponibilità appassionata delle associazioni di volontariato. Ci siamo emozionati per gli sbarchi aerei degli aiuti ricevuti dalle altre Nazioni. Siamo stati incollati al televisore per seguire l’andamento della pandemia, abbiamo sofferto per i decessi e per la solitudine degli anziani; ci siamo felicitati per la produzione in Italia di ventilatori polmonari. Poi, ci siamo commossi a sapere la disponibilità di tanti piccoli artigiani a fornire gratuitamente mascherine agli ospedali e a chi ne avesse bisogno. Ci siamo liberati di un incubo quando abbiamo visto che il tasso di riproduzione (R0) in Italia si attestava sotto il valore di 1 (significativo per fare sperare il contenimento dell’epidemia).
Oltre alle notizie allarmanti ed ai provvedimenti restrittivi delle nostre libertà, abbiamo dovuto “emozionarci” anche per l’istigazione al sabotaggio da parte delle opposizioni politiche: non hanno resistito a sfruttare lo straordinario evento pandemico per propaganda partitica e, forse, anche per meri fini personali.
Le notizie non aiutavano ad essere oggettivamente sereni ma lo sciacallaggio politico ha acuito le preoccupazioni e lo stato emozionale di ciascuno.
Gli italiani per le tensioni sanitarie passate e per le inquietudini create di sana pianta dai negazionisti, si trovano, probabilmente, più vecchi di 2, 3, 4 volte la durata della chiusura delle attività.
Nessuno, in un momento di straordinaria emergenza nazionale, si sarebbe aspettato tanto cinismo da parte delle forze politiche di opposizione (Lega, FdI, FI e nuove aggregazioni).
Gli italiani faranno, senz’altro, fatica a dimenticare l’atteggiamento egoistico di coloro che non hanno avuto rispetto delle loro sofferenze e dei morti per covid-19!
Non ci si comporta così quando si intende governare un’intera Nazione.
Francesco Foggia