Allarme siccità in Calabria, Sorical trasmette un dossier ai Prefetti. Acri tra i Comuni più a rischio

E’ allarme siccità in Calabria: a lanciarlo è la Sorical, la società di gestione delle risorse idriche calabresi, che ha inviato uno specifico dossier alle Prefetture della regione.

«Inverno senza neve – afferma la Sorical in una nota – primavera tra le più secche degli ultimi anni. Per i prossimi mesi si prevede una riduzione di portata dei principali acquedotti della Calabria. Sorical, oltre al dossier alle Prefetture, sta inviando a tutti i 385 Comuni serviti una comunicazione finalizzata a limitare i disagi della popolazione, soprattutto in questa fase di contenimento della diffusione del coronavirus».

«Già negli scorsi mesi, preso atto di una stagione invernale ed anche primaverile caratterizzate da diffusa siccità – prosegue la nota – Sorical ha eseguito una serie di articolate elaborazioni statistiche basate sulle precipitazioni che hanno interessato, sino ad aprile scorso, l’intero territorio regionale. I dati di pioggia sono stati forniti dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal, nell’ambito del protocollo di collaborazione Arpacal-Sorical recentemente stipulato. Tutto ciò allo scopo di prevedere, per quanto tecnicamente possibile, il deficit idrico del prossimo periodo estivo-autunnale.

L’entità della carenza idrica a carico dei singoli acquedotti, pur non esattamente quantificabile a causa della complessità intrinseca del fenomeno, determinerà probabilmente la necessità di erogazione intermittente in diverse aree della Calabria, soprattutto quelle settentrionali. Sorical, come già in occasione della severa siccità del 2017, in applicazione del principio di uniforme distribuzione del deficit, procederà, per ciascuna utenza, alla riduzione della portata erogata in misura percentuale uguale a quella della riduzione della portata delle fonti di approvvigionamento di ciascun acquedotto».

«Nell’informativa alle Prefetture – evidenzia la nota – la Sorical ha suggerito alle amministrazioni comunali una serie di misure in grado di limitare le conseguenze del problema e di prevenire problemi di ordine igienico-sanitario».

Per i Comuni alimentati dall’Acquedotto Sila Greca (Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, Santa Sofia d’Epiro, San Cosmo Albanese, San Giorgio Albanese, San Demetrio Corone, Vaccarizzo Albanese), che devono essere considerati a maggior rischio è prevedibile che gli effetti della siccità, pur minore nella zona, si combinino con le conseguenze dei sistematici prelievi a scopo irriguo dal Fiume Trionto, già oggetto di ns. reiterate comunicazioni e denunce a tutti gli enti competenti che riducono la portata trattata nell’impianto di potabilizzazione del Trionto nel periodo luglio-settembre.

Fonte: “Il Quotidiano della Calabria”

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