Aggiornamento Covid-19: in Calabria 1045 contagiati, 75 morti, 117 guariti

Covid-19 Aggiornamento lunedì 20 aprile

“Una bugia fa in tempo a compiere mezzo giro del mondo prima che la verità riesca a mettersi i pantaloni”

(Sir Winston Churchill)

I calabresi contagiati dal coronavirus sono fino a stamane 1045. 75 i morti, 117 i guariti

I nuovi tamponi

L’unico grande focolaio rimasto in Calabria è collocato nell’area settentrionale. Nel Cosentino i casi sono ben 407 e appaiono purtroppo destinati a salire. Nelle altre province l’epidemia è invece in assoluto calo come confermano i rilevamenti delle ultime ore. Analizziamoli partendo da Reggio Calabria.

Nel Reggino la situazione è la seguente: 33 in reparto, 2 in rianimazione, 163 in isolamento domiciliare. Ben 134 contagiati sono a Reggio; 31 a Melito Porto Salvo, 6 a Sinopoli, 6 a Rosarno, 4 a Bova, 11 a Montebello, 3 a Taurianova, 2 a Cittanova, 3 a Siderno, 2 a Locri, 2 a Rizziconi, 2 a Bovalino e 1 a Palmi . I nuovi casi di ieri sono due a Melito (si tratta di infermieri) e uno a Palmi.

Nel Cosentino si registra il maggior numero di casi positivi in Calabria: ben 407. Questo quanto raccontano i numeri: 40 pazienti in reparto, 2 in rianimazione e 311 persone in isolamento domiciliare (75 sintomatici e 236 asintomatici). Nuovi casi si registrano a Montalto (7) Luzzi (4), Bisignano (4) Acri (4 ) Santa Sofia d’Epiro (1), Terranova (3) Fagnano Castello (3), Corigliano Rossano (1), San Marco Argentano (1), Villapiana (1), Vaccarizzo Albanese (1) e naturalmente a Torano dove tra i contagiati, oltre 78 persone tra personale e pazienti della casa di cura “Villa Torano” , figurano pure tre bambini, figli di operatori della struttura sanitaria privata. A Scala Coeli la situazione è ferma a tre casi complessivi, di cui un guarito. Infine, è fuori dall’incubo Cariati che, nei giorni scorsi, ha visto rientrare a casa tutti e tre i soggetti risultati positivi e oggi guariti. Altre cinque guarigioni si registrano a Paola (2) e San Lucido (3). I morti sono 23: l’ultimo è un pensionato di 83 anni di Fragnano Castello che era ricoverato in ospedale a Cosenza da alcuni giorni.

Nel Catanzarese la situazione è descritta dai dati resi pubblici dagli ospedali: 58 pazienti in reparto, 1 in rianimazione e 85 persone in isolamento domiciliare,. Il centro più colpito è Chiaravalle mentre a Lamezia i contagiati sembrano ormai tutti destinati alla guarigione.

Nel Vibonese il quadro offerto dai dati appare quello meno compromesso dall’epidemia con 3 pazienti in reparto e 53 persone in isolamento domiciliare. I luoghi più colpiti sono i comuni “zona rossa” di Serra San Bruno con 14 casi e di Fabrizia con 17. L’ultimo caso è stato registrato ieri a Pizzo: si tratta di un marittimo.

Nel Crotonese il quadro numerico rivela 13 pazienti in reparto e 84 persone in isolamento domiciliare. I centri più colpiti Cirò Marina con 13 casi, Cutro, che è “zona rossa” con 11 e Isola Capo Rizzuto con 8.

In ritardo i controlli nelle case di cura per anziani

ll focolaio di “Villa Torano” non ha soltanto aumentato i numeri dei contagi e fatto espandere il virus nelle zone limitrofe, ma ha anche diffuso il panico nelle altre Rsa e case di riposo della Valle del Crati. Probabilmente già questa mattina, infatti, saranno eseguiti i tamponi almeno sul personale sanitario che lavora nella casa di cura di Bisignano. Stessa preoccupazione anche per i cittadini delle Serre cosentine dove si trovano diverse Rsa e strutture per la riabilitazione degli anziani: una nel comune di Marano Principato, le altre nei territori di Castrolibero e Mendicino. La paura è soprattutto legata al fatto che, nonostante sia in vigore un provvedimento della Regione, non sono ancora stati eseguiti i tamponi in tutte le case di cura del Cosentino. L’ordinanza esiste già da due settimane, ma non sono stati eseguiti i tamponi né agli operatori socio-sanitari né ovviamente ai pazienti. In alcune strutture, negli ultimi giorni e quindi dopo che è scoppiato il “caso Torano”, il personale ha avuto ulteriori dispositivi di protezione: anche le visiere per proteggere gli occhi, oltre a guanti, mascherine e cuffie.

Il funerale di Lamezia in stile… Casamonica

L’ultimo saluto a un cinquantunenne lametino padre di sei figli prevedeva solo la benedizione della salma, in forma strettamente privata così come indicato anche sul manifesto funebre. Solo che venerdì scorso di privato non c’è stato nulla: l’ultimo saluto è diventato un rito collettivo di musica, pianti, palloncini lanciati in cielo, applausi e urla di dolore. In un video che è ormai diventato virale si vede che la bara esce dall’abitazione del defunto, uno dei tanti alloggi popolari di Ciampa di cavallo, un quartiere borderline abitato prevalentemente da cittadini di etnia rom. Il saluto al caro estinto si trasforma in uno show: il feretro fa tanti giri su se stesso, intorno decine e decine di persone a piangere e a disperarsi. Dal video si vede chiaramente che sono in pochi, anzi pochissimi quelli che hanno la mascherina e i guanti così come impone l’osservanza del lockdown. Inoltre non vengono mantenute le distanze di sicurezza ma è un unico, grande assembramento: anche questo vietato in tempo di quarantena. Inutile dire che la Procura di Lamezia ha aperto un’inchiesta.

L’aiuto prestato ai migranti

Da qualche giorno sono all’opera nell’area dei comuni di San Ferdinando, Rosarno, Taurianova, Cassano allo Ionio, Sibari, Corigliano-Rossano e del Crotonese équipe multidisciplinari mobili su camper, con medico, infermiere e mediatore interculturale per l’assistenza ai migranti nell’opera di prevenzione del Covid-19. L’iniziativa, dell’assessorato al Welfare della Regione Calabria rientra nel progetto e .

In attesa della «messa a punto dei procedimenti relativi alle misure pianificate in relazione all’emergenza sanitaria» è scritto in una nota, la Regione, dopo un’interlocuzione con . Accogliendo l’invito di diverse Prefetture, l’assessorato .

Il medico guarito ringrazia i colleghi

«Nel ringraziarVi, ad uno ad uno, voglio dare atto, pubblicamente, della vostra professionalità e profonda umanità che ho potuto constatare, direttamente, in occasione del mio ricovero con permanenza in “reparto”, dal’11.03.20 al 15.04.20». Così inizia la lettera di ringraziamento inviata dal dott. Fausto Sero, il terzo paziente cariatese guarito da Covid19, al direttore dell’UOC Malattie Infettive di Cosenza, Antonio Mastroianni. «Da medico dentista – continua Sero – questa volta, ho dovuto vestire i panni del “paziente” ed ho vissuto, in prima persona, l’umana e terribile sofferenza di quanti, ancora oggi, sono affetti e lottano contro il Covid19. Da medico dentista, molto probabilmente nell’esercizio della mia professione, sono stato contagiato e posso affermare che la sanità in Calabria ha reparti di eccellenza come quello di “Malattie Infettive di Cosenza“, dove sono stato curato e dove la mia vita è stata “salvata”. Ricordo, a me stesso, la sera del ricovero in reparto: giunto malfermo sulle gambe, febbricitante e con la diagnosi di polmonite interstiziale; ricordo l’inizio delle cure con la somministrazione, già a decorrere dal secondo giorno, con il farmaco Tocilizumab. Ci sono stati giorni in cui, allettato, pensavo di non farcela e di non riuscire a venire fuori “dall’incubo”. Nonostante la mia condizione fosse a rischio, ero ascritto tra i pazienti con esito imprevedibile, non ho mai varcato la porta del “reparto “, magari per essere trasferito in quello di rianimazione, perché costantemente monitorato e curato, sotto ogni aspetto, e perché le scelte terapeutiche ed i farmaci somministratomi si sono dimostrati vincenti ed appropriati. Ricordo, perfettamente, la data del 13 Aprile quando mi veniva comunicato la negatività al test del tampone con conferma, sempre della negatività, il giorno seguente. Ricordo le urla di gioia del personale medico e paramedico sia all’esito negativo dei tamponi che di quelle delle Tac>. Una storia finita bene.

La mappa dei contagiati

Territorialmente i casi positivi sono così distribuiti:

Catanzaro 58 in reparto, 1 in rianimazione, 85 in isolamento domiciliare, 36 guariti, 26 deceduti;

Cosenza 35 in reparto, 3 in rianimazione, 311 in isolamento domiciliare, 33 guariti, 23 deceduti;

Reggio Calabria 33 in reparto, 2 in rianimazione, 163 in isolamento domiciliare, 28 guariti, 15 deceduti;

Vibo Valentia 3 in reparto, 53 in isolamento domiciliare, 10 guariti, 5 deceduti;

Crotone 13 in reparto 84 in isolamento domiciliare 9 guariti, 6 deceduti.

L’isolamento volontario

Le persone in quarantena sono 7.468, così distribuite: Cosenza 1.799;

Crotone 1.587;

Catanzaro 1.711;

Vibo Valentia 443;

Reggio Calabria 1.928

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione sono 15.419.

Un pensiero felice a tutti. Buona giornata. Coraggio.

Arcangelo Badolati

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