Il tempo sospeso

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Il TEMPO SOSPESO

E piango e rido davanti alla televisione
come piangono e ridono i vecchi,
come piangono e ridono i bambini.

Tra i tanti che se ne sono andati
un mio amico,
Il virus lo ha portato via
senza tener conto della sua bravura

E’ il primo periodo della mia vita in cui
anziché abbracciare
vorrei essere abbracciato.
Mi manca persino
quella specie di bacio notturno ….

Dormo di più la mattina,
nel silenzio profondo,
cimiteriale
di una città morta,
appartengo anagraficamente
alla categoria di quelli più svelti a morire.

Ma questo sterminato silenzio,
sacro e misterioso,
ci fa comprendere
la nostra pochezza,
la nostra vigliaccheria,

Ora, dovremo farne tesoro,
dovremo trovare un senso,
sostituire il dire con il fare,
come dopo la liberazione..

Quello che provo
somiglia al cinematografo
negli anni cinquanta
si rompeva la pellicola
e venivi scaraventato
fuori da quella storia
capace di sottrarti
allo squallore del tuo quotidiano. .

Me ne restavo seduto,
stretto in me stesso,
cercando di tenermi dentro il film,
tenendo gli occhi chiusi
e pregando
perché fossi restituito al più presto
a quel magico altrove.

Ecco, questo tempo che sto vivendo
che non somiglia a niente,
è un pezzo della mia vita
che vivo con gli occhi chiusi,
in attesa di poterli riaprire.

È quel mondo che si sta allontanando,
che non tornerà più ad esserci,
che non piaceva a nessuno,
eppure temo
di quel mondo proveremo
una crescente nostalgia.

E allora mi chiedo perché,
In questo tempo sospeso,…..

Adelinda Zanfini

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