Dantedì, Salvatore Scervini protagonista a Lamezia
Anche un autore acrese, Salvatore Scervini, protagonista del Dantedì, all’iniziativa del Museo archeologico Lametino.
Martedì scorso il pre-evento “Aspettando il #Dantedì”, durante il quale Laura Montuoro, socio della “Società Dante Alighieri – Comitato locale Soverato”, citando alcune terzine del XV Canto del Paradiso, ha invitato alla partecipazione attiva alle celebrazioni. Per l’appuntamento nazionale fissato dal MiBACT per mercoledì, il Museo ha, invece, organizzato l’iniziativa “#IoleggoDante, ma in calabrese”. Vi è stata una lettura in streaming, a cura di Domenico Benedetto D’Agostino, curatore del Progetto “PoesiaInCostruzione”, di alcune terzine del XXVI canto dell’Inferno, tratte da ‘U Mpiernu, ‘U Prigatoriu, ‘U Paravisu”, di Salvatore Scervini (Acri 1847-1925), una trasposizione in calabrese dell’opera dantesca, seconda traduzione integrale in Italia e prima nel Meridione, considerata una delle versioni più riuscite per completezza, qualità letteraria, lingua e stile. Hanno completato il programma numerosi post con approfondimenti e curiosità, tra cui un’esposizione inedita sulla nostra bacheca virtuale di un’edizione unica al mondo della “Divina Commedia” (ed. Manzani, Firenze 1595), messa a disposizione da Giovanna Adamo, presidente dell’associazione artistico-culturale “Arte & Antichità Passato Prossimo” di Lamezia Terme; un omaggio da parte dell’illustratrice lametina Felicia Villella; la partecipazione al flash mob della “Società Dante Alighieri”, con l’intervento di Samuele Anastasio, speaker di Radio Soveria, che aprendo la finestra della sua casa ha declamato le due terzine del canto dantesco in cui Paolo e Francesca dimostrano che l’amore vince tutto.