Nella vita incontrerai tante maschere e pochi volti

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“Una città alla sbando chiamata a pagare colpe non sue” il titolo dell’articolo  della coppia (?) Intrieri – Caiaro, un tempo consiglieri comunali di maggioranza, oggi all’opposizione. Un titolo  che dall’alto di un pulpito tuona come scenario apocalittico, in cui imperverserebbe la nostra comunità, per poi srotolarsi in un comunicato dal quale, certamente, non si evince la contrapposizione politica, per quanto violenta possa essere, ma semplicemente e drammaticamente il rancore personale. 

I consiglieri Intrieri-Caiaro si pronunciano sulla presunta incapacità di questa amministrazione in ogni settore. Sono realmente informati tali signori, su quanto effettivamente avviene all’interno dell’amministrazione Comunale, nel dire ciò che dicono e nel formulare le loro accuse?

La percezione è che sia un articolo scritto a più mani, da parte di persone alle quali non stanno certo a cuore le sorti della città di Acri ma solo ed esclusivamente gli interessi personali; una sciocca resa dei conti,  che si ripete stancamente…. la morale della famosa favola di Esopo “ La volpe e l’uva”. 

Ma procediamo con ordine a fare chiarezza nelle questioni di merito. Dovremmo forse rispondere a chi definisce immorale l’accordo di governo col PD? Conosciamo chi è avvezzo a questo linguaggio, ma è la storia politica di ognuno di noi a parlare! Noi preferiamo il volto scoperto nell’affrontare i problemi quotidiani e  nel dare dignità alla nostra città. Siamo consapevoli che non sia facile dire, alcune volte, “NO”, ma se la priorità è il bene di una comunità, quel “NO” ha molto più valore del “Sì”. Tra quattro mesi si chiuderà il terzo anno dell’Amministrazione Capalbo, ed è necessario tirare le somme di quanto realizzato, pur nella consapevolezza delle difficoltà oggettive, che vivono le amministrazioni locali ed, in particolare, quelle in dissesto finanziario come la nostra. Siamo fermamente convinti che al termine del quinquennio ciò che è stato programmato sarà realizzato. Il dissesto finanziario non è un alibi dietro il quale ci si trincera, ma non si può non riconoscere il  pesante condizionamento su tutto il lavoro amministrativo. E tuttavia si deve anche riconoscere che al termine del terzo anno si è in linea con il piano di riequilibrio quinquennale e che, proseguendo su questa strada, il Comune di Acri uscirà definitivamente da tutte le clausole di salvaguardia, non è questo un risultato importante? Chi parla di situazione finanziaria drammatica, evidentemente, dimentica di essere stato Presidente della Commissione bilancio. Quali controlli ha effettuato? Costoro sono a conoscenza che l’anticipazione di cassa (manovra contabile di ogni amministrazione) è scesa a circa 2.600.000 Euro? Ed, inoltre, gli stessi sono al corrente che il Comune di Acri è uno dei pochi comuni ad aver pagato interamente la quota di partecipazione per raccolta differenziata? Malgrado i disservizi, dovuti alle criticità di cui tutti siamo a conoscenza, la città si presenta complessivamente pulita in confronto ad altri centri vicini e lontani con problematiche affini. I signori che scrivono sanno che l’Ufficio del Lavoro funziona tre volte a settimana e a breve andrà a regime e che sono state stabilizzate, al momento part-time, 68 unità lavorative con un impegno economico di circa 400.000 Euro? Chi scrive sa che ci saranno i concorsi per l’assunzione di 12 unità lavorative? E ancora, chi scrive sa che Palazzo Sprovieri e Palazzo Feraudo sono completati e fruibili  e che il Palazzetto dello Sport, dopo anni di abbandono, è in fase di completamento?  E’ noto, inoltre, che sono in fase di rifacimento le scuole primarie di Acri e  che tra non molto partiranno i lavori di ristrutturazione del Poliambulatorio già appaltato? Che a breve seguiranno i lavori per la bitumazione di tutte le strade comunali? Costoro sono a conoscenza dei lavori relativi al rifacimento della rete fognaria  e che, grazie al tempestivo intervento del Sindaco, è stato impegnato il finanziamento con conseguente appalto  dei lavori da parte della Regione Calabria entro il corrente anno? Costoro sanno che il teatro comunale, opera incompleta da anni, sarà  tra non molto oggetto di ripresa dei lavori. Chi scrive  è informato sul fatto che 300.000 Euro, bloccati a causa del dissesto finanziario, saranno sbloccati dall’O.S.L. al più presto ? Nonostante le difficoltà passate e presenti certamente non ci riconosciamo nelle accuse mosse da parte di pueruli, che immobili puntano l’indice! 

Siamo consapevoli che tanto c’è ancora da fare e che non sempre si riesce a dare risposte immediate ma siamo convinti, altresì, che il lavoro di squadra consentirà di rendere questo paese più vivibile, libero dagli interessi di parte e fuori dalle logiche clientelari. L’unità di intenti è la vera forza, altro che voci fuori dal coro! Le note stonate hanno cambiato spartito. La presenza di Articolo UNO è servita a dare maggiore impulso all’attività amministrativa che, comunque, alcune cose le aveva messe in cantiere grazie, soprattutto, al lavoro quotidiano del Sindaco che svolge il suo ruolo con dedizione, onestà e competenza. “Onestà” elemento fondamentale per il nostro ruolo di governo e non accordi di potere come, maldestramente qualche “ santone” vorrebbe far passare. 

Cari ex consiglieri di maggioranza, la cultura del sospetto e delle vendette personali non ci appartiene. Questo modo di fare politica lo rimandiamo al mittente e a coloro i quali dall’alto del colle, ma con la testa nella sabbia, tessono le fila della denigrazione e trasmettono il sentimento dell’odio: “Siamo stati costretti a impugnare la penna”, le parole,  si sa, possono essere  feroci, “frecce alate” riecheggiando luoghi colti , ma la sensazione è che dietro tale espressione ci sia una volontà e un accanimento che trasudano ben altro…

Noi camminiamo a testa alta e con l’onestà, che ci contraddistingue, cercheremo di rendere migliore questa città. Alla fine saranno i cittadini acresi a valutare il nostro operato. La pochezza mentale la lasciamo ad altri.

Il seguito in Consiglio comunale de visu.

Questa è la prima e l’ultima volta  che Articolo UNO risponde ai signori in questione , non perché ci vogliamo nascondere ma perché riteniamo corretto far parlare i fatti.

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